Mario Cipollini chiama all’adunata tutti i corridori del gruppo. “Dove siamo noi ciclisti nella tragedia dell’Italia di oggi? Su, muoviamoci, apriamo il portafogli, diamoci da fare. Dobbiamo essere per lo sport quello che hanno fatto Fedez e la Ferragni”.
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Re Leone si riferisce al fatto che, fino ad oggi, non ci sono state molte iniziative di beneficenza da parte dei corridori nei confronti di chi sta lottando contro il Coronavirus. Le dichiarazioni di Mario Cipollini sono riportate dalla Gazzetta dello Sport: “Ispiriamoci a Gino Bartali, ricordiamoci di che cosa ha fatto in silenzio per salvare gli altri. Nessuno può restare indifferente a quanto accade in Italia“.
Per il ciclismo, questo è un momento importante per ricambiare il grande affetto che il pubblico ha riversato da sempre verso i corridori: “Apriamo subito un conto corrente, coinvolgiamo la Federciclismo, l’Associazione dei corridori, il Giro d’Italia, i big del gruppo, da Nibali a Viviani e Trentin. Svegliamoci. Mi ha sorpreso questo attendismo”.
Ovviamente, Supermario si mette anche nei panni dei corridori: “Capisco gli atleti, lo sono stato anch’io. Sono concentrati sul loro mondo, quando si riprende, se e come si riparte, fanno i rulli, pensano agli obiettivi. Ma non posso pensare che non guardino a che cosa succede intorno. Ognuno cerca di salvare la propria attività, è normale, ma adesso la priorità è la salute. Il ciclismo è lo sport del popolo e deve fare qualcosa per l’Italia”.
Il primo a rispondere presente è il campione d’Italia Davide Formolo, che ha vissuto sulla propria pelle l’emergenza Coronavirus e l’isolamento allo UAE Tour: “Io ci sto. Dimostriamo tutti noi ciclisti che abbiamo un cuore. Questa situazione che stiamo attraversando ci fa scoprire il valore e il bello della vita”.