Di solito un grande evento internazionale richiede anni di preparazione. I campionati del mondo di ciclismo di quest’anno invece sono una vera e propria sfida contro il tempo. «Solo noi avremmo potuto accettarla» si ripetono i tanti addetti ai lavori radunati in extremis dal Comitato Organizzatore di Imola2020, che stanno dormendo poco e lavorando a più non posso per tagliare il traguardo a braccia alzate. Gli uomini e le donne chiamati a raccolta dal presidente del CO Marco Pavarini e dal direttore generale Marco Selleri, stanno dando forma a un sogno iniziato il 2 settembre e che per essere realizzato in una ventina di giorni ha bisogno della professionalità e passione di ognuno.
Riportare ad Imola il Campionato del Mondo in soli 20 giorni è l’impresa riuscita a Regione Emilia-Romagna, APT Servizi Emilia-Romagna, Federazione Ciclistica Italiana (FCI) e al Comitato Organizzatore di Imola2020, che insieme all’UCI, al coordinamento di CON.AMI e con il Main Sponsor Gruppo Hera garantiscono l’accoglienza ed i servizi di un territorio vocato a iniziative di primissimo livello. Alla regia della macchina organizzativa c’è lo staff già rodato di Extragiro: si tratta dello stesso gruppo organizzativo che ha rilanciato il Giro d’Italia Under 23 e che quest’anno, con Warm Up Ciclismo 2020 all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, ha fatto ripartire il ciclismo in Italia. A questo team, che il 6 settembre ha completato la corsa rosa riservata ai giovani, si sono aggiunte nuove professionalità per poter realizzare al meglio una manifestazione che resterà nella storia come il primo campionato del mondo in epoca-covid.
Come il Giro d’Italia dopo le guerre mondiali, questa rassegna iridata vuole rappresentare una rinascita per il movimento ciclistico e più in generale per tutte le persone che in ogni angolo del pianeta stanno lottando contro la pandemia che ha stravolto le nostre vite. Il tempo corre, le normative e limitazioni per convivere con il coronavirus rendono l’organizzazione ancora più complessa, ma grazie alla determinazione del CO supportato dall’UCI e da tutti i partner istituzionali e privati che hanno sposato questa impresa l’arcobaleno tornerà presto a risplendere sul cielo di Imola a 52 anni dall’impresa di Vittorio Adorni.
Spicca subito il grande supporto delle realtà del territorio, a partire da Gruppo Hera – main sponsor del Comitato Organizzatore – e degli altri partner nazionali come Suzuki e Cambium Networks a cui va il grande ringraziamento del CO. L’Unione Ciclistica Internazionale ha sposato in pieno la proposta di Imola2020 e ha portato sul campo il suo più importante partner, vale a dire Mapei, oltre ad altri sostenitori chiave come Tissot, Shimano e Santini.
Sarà un’edizione storica in una terra profondamente legata al ciclismo, che avrà l’occasione di mostrare al mondo le bellezze, la capacità attrattiva, l’accoglienza e la capacità di fare squadra che la caratterizzano. Come canta Ligabue, non a caso originario di queste parti, sono sempre i sogni a dare forma al mondo.