Se dovessi trovare un termine di paragone, con la mente mi viene da tornare indietro precisamente a 10 anni fa. Il Tour de France del 2008 è stato vinto da Carlos Sastre, corridore spagnolo che all’epoca militava nella CSC di Bjarne Riis. Era autentico squadrone: insieme a lui c’erano altri due corridori che, nel bene o nel male, hanno scritto un pezzo di storia del ciclismo: i due fratelli Schleck. Mentre i due fratelli controllavano gli avversari, che facevano la corsa su di loro, Sastre andava a vincere la maglia gialla.
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Fare parallelismi è sempre sbagliato, ma diciamo la verità: quanti di voi avrebbero pronosticato Geraint come vincitore finale del Tour? Non perchè non avesse la forza fisica, ma semplicemente perchè fa parte della squadra che aveva vinto 4 Tour de France con Chris Froome, l’uomo più forte al mondo nelle gare di tre settimane. E quando hai un corridore così forte in squadra, le gerarchie dovrebbero essere definite.
Invece non è stato così. Froomey ha preso parte anche al Giro d’Italia, scelta inedita da quando ha iniziato a vincere il Francia. Si porta a casa la maglia rosa, ma sulle strade transalpine paga qualcosa. E allora il fedele Geraint capisce che questa può essere l’occasione della sua vita: sulle Alpi pone le basi del successo con due trionfi di tappa, sui Pirenei concretizza il grande risultato.
Un Tour de France dominato dalla squadra che ha dominato le ultime sette edizioni della corsa: dal 2012 al 2018 il Team Sky ha vinto sei edizioni su sette, con tre uomini diversi: Bradley Wiggins nel 2012, Chris Froome nel 2013, 2015, 2016 e 2017, e Geraint Thomas nel 2018. L’unico corridore che è stato in grado di “spezzare” questa egemonia è stato Vincenzo Nibali, trionfatore nel 2014.
Parigi è pronta ad accogliere il vincitore. In un Tour de France nel quale si è parlato del comportamento antisportivo dei tifosi, con fischi, lanci di fumogeni e altro, ci auguriamo solo di poter passare un’ultima tappa tranquilla, dove tutti applaudiranno tutti. Questi ragazzi se lo sono meritato, dopo 3 settimane di fatica pura.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine