NIZZA – Ho sempre amato il Tour de France. E’ una corsa che mi accompagna fin da quando ero piccolo, una manifestazione che riempiva i caldi giorni estivi quando la scuola era finita e mancava ancora tanto affinché ricominciasse.
Training Camp Spagna Costa Blanca
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Un'esperienza imperdibile per gli appassionati di ciclismo
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Quando poi, con il passare degli anni, ho avuto la possibilità di conoscere meglio il Tour de France, posso dire che la corsa mi ha rapito ancora di più per il suo immenso fascino. C’è un’aria speciale al Tour: è una corsa grandissima, quasi inaccessibile, dove tutto è molto più grande rispetto a tutte le altre corse. Ma una volta che ci entri dentro la vivi come se fosse una corsa semplice, nonostante in palio ci sia una grandissima fetta di stagione.
Però questo Tour de France non mi piace proprio. Non lo dico per la collocazione in calendario, ci mancherebbe altro: benvenga che la corsa si faccia. Ma questa è una corsa fantasma. Alla partenza da Nizza abbiamo visto un palco del foglio firma davvero enorme, avrebbe potuto ospitare un concerto di una rock band: eppure, la piazza è vuota, tutto è blindato. Niente foto, niente abbracci, niente selfie. Ho sempre sostenuto che il pubblico sia il vero motore del ciclismo perché il nostro è uno sport troppo popolare per poter essere vissuto senza gente a bordo strada. Ma purtroppo il Covid-19 sta mostrando qualcosa di unico, di particolare. Qualcosa che vorrei non vedere più nelle nostre vite: l’immagine di quel grandissimo palco, degli amplificatori a tutto volume, e della piazza vuota, saranno l’immagine simbolo del Tour de France 2020. https://www.facebook.com/inbicimagazine/videos/1185801355134477/
L’altro grande problema è che questa corsa è troppo appesa a un filo: oggi siamo qui, domani chi lo sa? Domani la corsa potrebbe essere interrotta a causa dell’incremento dei contagi da Covid-19, le squadre potrebbero tornare a casa per positività ai tamponi, i verdetti potrebbero essere ribaltati dal virus. Cosa resterà nella memoria degli appassionati? L’unica certezza, ad oggi, è la piazza vuota di Nizza. Quella piazza che doveva essere gremita di gente, e che invece ha visto al via una carovana silenziosa e molto poco allegra.
A cura di Carlo Gugliotta, inviato al Tour de France per InBici Magazine