Mike Teunissen è il grande (ex) sconosciuto del Tour de France 2019. Uno di quei corridori che vedi sempre in gruppo, soprattutto quando c’è da fare il lavoro sporco, ma che vedi poche volte a braccia alzate. L’olandese non ha vinto tantissimo in carriera: è quello che in gergo viene definito un buon corridore, uno che deve fare della fatica e dell’altruismo la propria forza.
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Per questo tipo di corridore, gli attimi di libertà sono davvero pochi: certo, questo 2019 per lui sembra essere davvero l’anno d’oro, con i successi alla 4 giorni di Dunkuerque, la Hammer Series in Norvegia e lo ZLM Tour. Tutte corse molto belle e anche difficili, in un certo senso, ma non paragonabili alla difficoltà del Tour de France. Non paragonabili soprattutto se si pensa che questa è solo la prima tappa, e tutti i corridori sono al massimo delle proprie energie.
Il ruolo e il palmares di Teunissen non è nemmeno paragonabile a quello di Peter Sagan. Un corridore che ha vinto per tre volte il mondiale, l’atleta simbolo del ciclismo contemporaneo, il quale però – a differenza dell’olandese – non sta passando un bel periodo di forma. Insomma, lo slovacco è uno che ci ha abituati bene: se Teunissen avesse ottenuto le vittorie che Peter ha raggiunto quest’anno, si potrebbe parlare di una rivelazione. Per Sagan, invece, si parla di mezza delusione.
Teunissen ha avuto la bravura e l’abilità di crederci fino alla fine, condizione imprescindibile per ogni ciclista. Sagan, Ewan, Nizzolo? Ok, la concorrenza è spietata, ma siamo qui per cercare di vincere. E’ chiaro che il favorito numero uno della Jumbo-Visma, almeno sulla carta, doveva essere Dylan Groenewegen, ma il ciclismo è anche questo. E purtroppo le cadute nei primi giorni del Tour de France fanno sembrare questa corsa più un susseguirsi di bollettini medici che un rincorrersi di colpi di scena.
Onore a Mike Teunissen, onore a chi ha potuto vestire la maglia gialla premiato direttamente dalla leggenda Eddy Merckx. Onore a questo ragazzo che sta già recuperando le energie per la cronometro a squadre di domani, dove la sua squadra parte favorita per il successo.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine