Sono passati pochi giorni dal roboante successo in terra marchigiana per il ventunenne di Canove di Roana (Vicenza), paese nel cuore dell’Altopiano di Asiago, terra di origine cimbra per popolazione e lingua locale e che nei secoli è diventata veneta e italiana. Matteo Ambrosini è corridore a tutti gli effetti da due sole stagioni e milita nella categoria Under 23 nel Team Colpack-Ballan, diretto al 51° GP di Capodarco da Antonio Bevilacqua.
Training Camp Spagna Costa Blanca
A Febbraio pedala con la tua bici
dove si allenano i campioni del Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta Espana
Scopri di più
Matteo, come hai vissuto gli ultimi giorni?
Molto bene, sono tornato a Bergamo presso la sede della squadra dopo la corsa di mercoledì nelle Marche e ho ricevuto tanti complimenti dai tifosi, amici e parenti. E’ una sosta veloce perchè domenica prenderò parte al Giro del Casentino, in Toscana.
Prima di diventare corridore hai praticato pattinaggio su ghiaccio, per quanti anni lo hai fatto?
Ho iniziato da piccolo, avevo 6-7 anni e ho proseguito fino al 2021 in primavera. Nelle ultime due stagioni ho fatto anche parte della Nazionale in pista lunga, partecipando anche a due Coppe del Mondo. Ho vinto il titolo italiano nei 5000 metri, il bronzo nei 1500. Nel 2012 arrivai terzo agli Italiani di Short Track. I miei allenamenti erano solo con la Nazionale, e ho disputato gare in Germania e in Norvegia, poi in estate usavo una bicicletta per fare base aerobica che mi diventava utile sui pattini durante la stagione invernale. Mi piaceva andare in bici, mi trovavo a mio agio e avevo qualcosa in più rispetto ai miei compagni, senza nulla togliere a loro, così mi venne il desiderio di provare a correre gare di ciclismo.
Il passaggio dai pattini alla bici su strada come è avvenuto?
Inizialmente con gli amatori, tesserato per il Team CicloColor nel 2021. Mi resi conto di andare bene nei circuiti pianeggianti. Vinsi anche il Campionato italiano della Cronoscalata nella mia categoria amatoriale, terminai quarto alla Granfondo di Asolo poi arrivai primo al Giro del Friuli riservato agli amatori. Mi sono messo alla ricerca di una squadra, mi piaceva e volevo provare a passare tra i dilettanti, così trovai Flavio Miozzo con cui feci dei test alla Colpack che mi ha preso per il 2022.
Così hai debuttato da Under 23. Raccontaci il tuo primo anno nella categoria.
Non è stato facile perché mi mancava la condizione nelle corse dal lungo chilometraggio e avevo spesso i crampi. Poi migliorai ma a giugno arrivò anche il Covid che mi ha fatto saltare tutta la stagione estiva delle corse e rientrai a fine anno per le ultime gare a ottobre.
Nel 2023 è arrivata la riscossa.
Si, è andato tutto bene fino a oggi. In inverno ho preparato la stagione in Spagna con la squadra, ho sempre avuto buone sensazioni e una costanza che mi dura dal mese di marzo e sto crescendo con regolarità. Un mese fa è arrivata la vittoria nel campionato italiano nella cronometro a squadre a Sospirolo (Belluno), ma quella di Capodarco è la prima individuale per me.
Dopo il Casentino dove correrai?
Non so se farò il Giro del Friuli, probabilmente andrò al Giro di Puglia e poi alla Adriatica-Ionica Race, insieme ai professionisti.
Il salto di categoria tra gli Elite è il tuo sogno?
Si, ora si. A ventuno anni mi piacerebbe realizzare questa opportunità.
Hai pensato anche di poter partecipare ai Giochi Olimpici di Milano-Cortina come pattinatore?
Se avessi insistito magari si, ma non è facile. Sarebbe stata una opportunità disputare le Olimpiadi in casa, ma ripeto che comunque è sempre difficile arrivare alla convocazione olimpica.
Sei dell’Altopiano di Asiago, parli la lingua cimbra?
Purtroppo non è più un idioma diffuso nel territorio, sono rimasti in pochi che lo sanno parlare.
Antonio Bevilacqua lo ha seguito al GP di Capodarco: “E pensare che il giorno prima Matteo non voleva correrlo. Diceva di non stare molto bene, io gli ho solo detto di pensare a pedalare e a dare il meglio di se. E’ stato bravo a restare per 130 chilometri in fuga nel gruppetto di otto corridori, poi all’arrivo era il più fresco e ha vinto”.
Con il DS abruzzese abbiamo fatto un bilancio del Team Colpack-Ballan 2022: “In questa stagione abbiamo puntato a vincere gare di qualità fin da inizio anno, alla Coppa San Geo e alla Firenze – Empoli con Persico e Della Lunga. Poi ne sono arrivati altri alla Popolarissima ancora grazie a Persico, Alessandro Romele si è preso il GP Liberazione ed una tappa al Giro Next Gen, Meris si è classificato primo a Fenis al Valle d’Aosta e poi è arrivato il turno di Ambrosini”.
Il progetto del Team Colpack – Ballan resta quello di portare tanti giovani talenti al vertice del ciclismo italiano.
Esattamente, li facciamo crescere insegnando a loro il ciclismo, è da sempre la poitica scelta in accordo con il nostro Presidente Beppe Colleoni e lo staff tecnico. In passato in tanti tra gli attuali campioni sono passati da noi, penso a Masnada, Bagioli, Ciccone e Ganna. Li applaudiamo a ogni loro successo e speriamo che vada avanti così il futuro con i nostri ragazzi di questa stagione e delle prossime.
Cosa vedi nel futuro del nostro ciclismo?
Ho buone sensazioni e non solo per quanto riguarda la nostra squadra. I grandi talenti in Italia li abbiamo, le vittorie ai Mondiali nella categoria grazie a Battistella e Baroncini nella corsa in linea e Milesi nella crono non sono arrivate per caso. Sono fiducioso.
I tuoi ragazzi parteciperanno a diverse corse con gli Elite fino a fine stagione?
Si, faremo tutte le semiclassiche italiane con la squadra continental e le varie corse nazionali ed internazionali con gli Under 23.
Raisport manderà in onda la sintesi del 51° Gran Premio di Capodarco lunedì 21 agosto alle ore 19:35.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata