La storia di Davide Cimolai è davvero incredibile. Un ragazzo che ha sempre fatto del duro lavoro, del silenzio e del sacrificio il suo punto di forza. Una vita da gregario per il 29enne di Pordenone, passato professionista nel 2010. Nel 2018 è stato l’uomo in più per la nazionale italiana, in quanto è stato l’ultimo uomo di Matteo Trentin nella gara valevole per l’assegnazione del campionato europeo.
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Cimolai era sotto contratto con la Groupama-FDJ, ma nonostante la sua fondamentale prestazione al campionato europeo, il contratto non gli viene rinnovato. Sembra quasi sul punto di appendere la bici al chiodo, ma proprio quando nessuno se lo aspettava arriva l’accordo con la Israel Cycling Academy. Cimolai non è più nel World Tour, ma è in una squadra che gli permette di fare il capitano. E il friulano non si lascia sfuggire l’occasione.
Dopo il secondo posto di oggi alla Tirreno-Adriatico, alle spalle di Julian Alaphilippe, Cimolai ci ha raccontato: “Io favorito per la Sanremo? Non faccio proclami, continuo a lavorare in silenzio. Sicuramente voglio fare una bella gara. Per me era molto importante tornare a gettarmi nella mischia dopo aver lavorato per tanti anni come apripista di Arnaud Demare. Dopo il sesto posto di Foligno, oggi ho dato un altro bel segnale. In vista della Milano-Sanremo mi sono preparato facendo tre distanze simili al chilometraggio di questa classica, sono sicuro di essermi preparato a dovere e questo secondo posto lo conferma ulteriormente. L’arrivo è stato molto più difficile di quello che pensavamo, la pendenza della strada e il fatto che fosse tutta dritta ha reso la volata abbastanza complicata”.
La Groupama-FDJ ha scaricato Cimolai, nessuno lo voleva in squadra e ora questo ragazzo rischia di vincere la Milano-Sanremo. Comunque vada sabato, questo è già un lieto fine.
Da Jesi, Carlo Gugliotta per InBici Magazine