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DEVOTI: “PRONTI A RIPARTIRE, ANCHE SE NOI PROFESSIONAL INCONTREREMO PIÙ DIFFICOLTÀ”


Michele Devoti, direttore sportivo della Gazprom RusVelo, in questi giorni sta coordinando il team nel ritiro in altura a Livigno. Dalle sue parole traspare soddisfazione per come sta procedendo la preparazione in vista della ripartenza: “Siamo qui ormai da due settimana e il lavoro sta andando secondo i piani. Abbiamo radunato tutta la squadra a parte due atleti che per problemi burocratici non sono potuti venire in Italia. Nei primi giorni di ritiro abbiamo svolto dei test di posizionamento sulla bicicletta da cronometro, anche perché avremo due corse che includono prove contro il tempo”.

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Abbiamo svolto un programma un po’ diverso rispetto agli altri anni, – continua Devoti – in modo di non sovraccaricare i ragazzi ma farli arrivare pronti fin dalla prima gara. Abbiamo unito il lavoro di resistenza a quello di ritmo che abbiamo dovuto fare in maniera più repentina rispetto al solito”.

Quali saranno le difficoltà maggiori che incontreranno i ciclisti in una stagione concentrata in tre mesi?

“L’incognita principale a parere mio sarà il caldo. Fare una Sanremo e un Lombardia in agosto sarà più difficile. Il livello sarà sicuramente alto anche perché le squadre avranno gestito i corridori in modo di arrivare al top ai grandi appuntamenti. Sarà difficile veder sbagliare i big perché sono sempre preparati a qualsiasi tipo di condizione. Penso che i cali potrebbero essere a livello di squadra più che di singolo corridore”.

Gazprom – RusVelo 2020 – Team Presentation – Rocca di Lonato del Garda – 10/01/2020 – Denis Menchov (RUS – Sports Director – Gazprom – RusVelo) – Dmitrij Konychrv (RUS – Sports Director – Gazprom – RusVelo) – Alessio Devoti (ITA – Sports Director – Gazprom – RusVelo) – photo Luca Bettini/BettiniPhoto©2020

Per un team come il vostro, una stagione ridotta senza alcune corse minori, sarà per certi versi penalizzante?

Le Professional come la nostra potrebbero avere il problema di non riuscire a far correre tutti gli atleti. Solitamente si porta il corridore più in forma ma questo vorrà dire fare scelte difficili. Se però c’è un progetto solido alla spalle, come in Gazprom, penso allora che vi sia disponibilità a dare fiducia a tutti i propri ciclisti. Credo comunque che anche l’UCI, che ha aumentato il numero dei ciclisti nelle Professional, dovrebbe rendersi conto delle difficoltà che i team incontreranno”.

E sul fatto che avrete l’obbligo di tamponi anche in corse dove sembra che alcune squadre di categoria inferiore avranno meno vincoli?

C’è molta disparità di trattamento tra Professional e Continental, per esempio nella gestione dei controlli e dei tamponi in vista delle gare. Noi abbiamo l’obbligo mentre le squadre di categoria minore no, eppure partecipiamo alle stesse corse. Ad esempio vedremo a fine mese al Sibiu quali protocolli verranno messi in atto. La cosa più logica a parere mio sarebbe che l’UCI il giorno prima della corsa, come fanno i controlli per il passaporto biologico, facciano anche i tamponi a tutti i team al via”.

Da anni ormai lavori per il progetto russo, ma allo stesso tempo avverti l’impronta italiana che hai contribuito a creare?

“Lavoro in Gazprom RusVelo dal 2016 e siamo riusciti negli anni a trasmettere una mentalità italiana. I ragazzi russi sono cresciuti anche nel confronto con i loro coetanei europei. I nostri connazionali invece stanno lavorando per esprimere il loro potenziale e in questi giorni hanno dimostrato, anche attraverso i dati raccolti, un netto miglioramento. Sarà difficile mettersi in evidenza nelle gare di primo piano come la Sanremo o il Lombardia, ma sicuramente un piccolo spazio potrebbero ritagliarselo anche lì. Nelle corse minori invece si può competere sempre per la vittoria”.

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