Non è una professionista, ma visti i risultati, la domanda sorge spontanea: dove potrebbe arrivare se si dedicasse soltanto alla bicicletta?
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Esempio di carattere e di tenacia, la “Donna INBICI” dei mesi estivi è una fortissima Mountain Biker che ha doti psico-fisiche fuori dal comune. Amante dei percorsi tecnici e scivolosi, Mara Fumagalli è già una realtà del movimento internazionale delle long distance.
Mar, partiamo dall’inizio: a che età ha iniziato a pedalare?
Ho incominciato un po’ tardi: avevo 19 anni.
Ricorda la sua prima gara?
In realtà non ricordo con precisione il luogo, ma faceva parte dello storico circuito lombardo “3 province”.
Lei è indubbiamente una delle più forti atlete italiane nelle lunghe distanze: quali sono stati, fino ad oggi, i suoi migliori risultati?
Sicuramente il 5º posto al mondiale dello scorso anno in Francia a Laissac, oltre alla vittoria di 2 prove U.C.I. Marathon Series nei mesi scorsi. Ma diciamo che raramente sono scesa dal podio in tutte le gare di gran fondo o marathon a cui ho preso parte.
Quali sono le sue caratteristiche tecniche?
Diciamo che miconoscono tutti per la mia ottima tecnica soprattutto in discesa, ancor meglio su fondo bagnato, ma alla fine me la cavo bene anche nelle altre situazioni.
Il tipo di percorso che ama e quello che proprio non riesce a digerire?
Adoro i percorsi tecnici con poco asfalto e delle belle discese dove potersi divertire. Non amo invece le salite lunghe su asfalto o i tracciati in cui ci sia poco fuoristrada.
Lei non è una professionista, nonostante i suoi ottimi risultati. Vuole raccontare ai lettori la sua settimana tipo?
La mia settimana inizia, a periodi alterni, tra le h. 6.00-13.30 e le h. 13.30-21.00 essendo turnista in un azienda cartotecnica da 12 anni. Nella restante metà giornata salgo in sella e pedalo! Ho il mio appartamento e riesco a gestirmi molto bene; sono ben organizzata tra preparazione pranzo-cena pulizia e quant’altro. Insomma, diciamo che con la volontà si riesce a fare tutto.
Ci sono possibilità di vederla diventare in qualche modo professionista?
Onestamente non so cosa rispondere: al momento no.
Se i suoi risultati attuali, lavorando, sono questi, sino a dove potrebbe arrivare?
Intanto non è detto che se smettessi di lavorare le mie performance sarebbero migliori, anzi magari le mie prestazioni calerebbero. Più che altro bisognerebbe provare ma per ora non c è la possibilità. Ci metto passione e di conseguenza prenderò le opportunità step by step.
Ha un modello sportivo, un idolo, non necessariamente ciclistico?
Nella mia carriera ho imparato molto da persone semplici e umili che sanno cosa vuol dire fare fatica per guadagnarsi qualcosa, loro sono i miei idoli (preferisco non fare nomi)!
a cura di Paolo Mei – Copyright © INBICI MAGAZINE