L’Università degli Studi di Gand è stata incaricata dall’Unione Ciclistica Internazionale di svolgere delle ricerche affinché si possa migliorare sempre di più la sicurezza in gara. Il massimo organo del ciclismo mondiale vuole studiare perché vengono innescate determinate cadute e come è possibile prevenire gli incidenti.
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Secondo quanto si apprende, nel corso degli ultimi cinque anni il numero delle cadute in gara è decisamente aumentato rispetto al passato. Questo dato ha spinto l’UCI a correre ai ripari, chiedendo aiuto all’università di Gand.
Il gruppo di ricerca IDLab di Gand è guidato dal professor Steven Verstockt, che spiega: “Stiamo lavorando duramente per creare un database che raccolga gli incidenti avvenuti in passato, al fine di poterli studiare. Questa è la base per uno strumento che stiamo sviluppando per rendere il ciclismo più sicuro in futuro“.
Sicuramente ci vorrà molto tempo, ma questo database potrebbe essere un ottimo strumento che può portare a capire determinate cause di alcuni incidenti che possono capitare in corsa. Il 2020, purtroppo, oltre ad essere stato l’anno della pandemia, nel ciclismo verrà ricordato anche come l’anno degli incidenti, come quello tra Dylan Groenewegen e Fabio Jakobsen al Giro di Polonia, o come la caduta di Remco Evenepoel e l’investimento di Maximilian Schachmann al Lombardia.
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