Il ciclismo è uno sport globale che coinvolge le masse come pochi. Ormai da oltre 100 anni tra le attività più seguite del mondo, è probabilmente lo sport più faticoso sulla distanza dato il grande sforzo che presuppone ogni gara. Sebbene oggi si usino biciclette molto più leggere e più semplici da guidare e gli allenamenti specifici siano più intensi, è anche vero che la concorrenza odierna è nettamente più serrata. Non è un caso che la maggior parte dei ciclisti inizino a vincere non giovanissimi, raggiungendo dei picchi di rendimento intorno ai 25 anni o anche più tardi, come dimostrano i recenti successi di Chris Froome e Geraint Thomas, entrambi abbondantemente sopra la trentina. Eppure, tra i ciclisti che più stanno facendo parlare di sé negli ultimi mesi troviamo un ragazzo di appena 21 anni: Egan Bernal, promettente scalatore colombiano che ha fatto irruzione nelle classifiche UCI con delle ottime prestazioni con addosso la maglia del Team Sky, uno dei più forti del momento. Andiamo a vedere chi è.
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La speranza del dopo Quintana
Seguendo la strada tracciata da Nairo Quintana, uno dei ciclisti di punta di quest’epoca, Bernal sta cercando di crearsi uno spazio importante nel novero del ciclismo attuale, dove la resistenza conta almeno quanto la tecnica di pedalata. Il suo corpo snello lo aiuta sicuramente nelle scalate, dove ha da sempre fatto vedere di cosa è capace fin dalla tenera età di 19 anni, quando fu scoperto dal suo mentore Gianni Savio, uno dei più importanti dirigenti sportivi italiani e team manager del team ciclistico professionista Androni Giocattoli-Sidermec oltre che commissario tecnico della nazionale venezuelana. E proprio nella squadra di Savio che Bernal si era fatto notare già dal 2016 con delle ottime prestazioni durante la Settimana Internazionale di Coppi e Bartali, dove riuscì ad imporsi come miglior giovane, successo che otterrà anche anche ai successivi Giro del Trentino e Tour of Bihor.
Sarà poi nell’anno seguente, il 2017, che il colombiano farà il il suo esordio in una gara World Tour nella competizione Tirreno-Adriatico, una delle classiche del ciclismo europeo. In questa manifestazione finisce secondo nella classifica dei ciclisti giovani dietro al lussemburghese Bob Jungels. La svolta arriverà però ad aprile, quando correrà tutte le tappe del Tour of the Alps dando dimostrazione di aver raggiunto una grande maturità di rendimento e una regolarità importante, terminando la corsa a tappe al nono posto a soltanto 1’02” dal britannico Geraint Thomas, imponendosi di nuovo come miglior giovane della competizione. Il definitivo salto di qualità avverrà nel 2018, quando passerà al Team Sky, squadra con la quale si è laureato campione della cronometro colombiana. Con questo premio il giovane Bernal si era decisamente fatto avanti con un colpo secco e autoritario, proponendosi già come uno dei possibili outsider del Tour dell’anno prossimo, come riflettono le quote delle scommesse per le quali il favorito resta comunque Froome con una quota di 3,25 il 28 settembre, prima però di rischiare seriamente di compromettere la sua carriera.
Oltre l’infortunio
Durante la classica di San Sebastian di quest’estate, Bernal è stato infatti protagonista di un brutto incidente nel quale è rimasto coinvolto anche il ciclista spagnolo Mikel Landa. Il tutto è accaduto a pochi km dal traguardo quando i due ciclisti si sono trovati nel mezzo del groviglio provocato da un errore del compagno Ben King. Mentre per Landa la diagnosi ha riportato una frattura vertebrale, Bernal ha avuto la peggio, avendo riportato una frattura al naso, varie ferite al volto e soprattutto la perdita di alcuni denti, con un quadro traumatologico piuttosto complicato. Tuttavia, dopo vari giorni in osservazione, Bernal è stato dimesso ed ha dimostrato notevole vigore oltre che una voglia gigante di tornare a correre quanto prima. Del resto, un giovane di 21 anni non può arrendersi così presto, men che meno adesso che è in rampa di lancio e intende spiccare il volo dal trampolino che ha costruito con tanta fatica. Dopo tre settimane di riposo e una serie di interventi, tra i quali l’ovvio inserimento di protesi dentarie, Bernal ha fatto capire di voler tornare quanto prima ad allenarsi, con l’Italia che sarà il teatro dei suoi test principali per poter tornare in forma nel minor tempo possibile ed essere già arruolabile per le corse dell’anno prossimo. Dopo aver disputato l’ultimo Tour de France, nel quale era gregario principale dei due capitani, i già citati Froome e Thomas, le aspettative per l’anno venturo sono sicuramente alte. Il giovane colombiano vuole già andare oltre l’infortunio e dalle recenti dichiarazioni sembra non aver assolutamente paura di rimettersi in sella per competere. Il suo ottimo rendimento nella Grande Boucle scorsa, dove ha rischiato il ritiro ma poi è riuscito a concludere la corsa, è la sua miglior prestazione di sempre ad alto livello, il che gli infonde molta fiducia per l’anno prossimo.
E chissà che l’anno prossimo Bernal non possa passare ad essere un rivale di Quintana dopo essere stato un suo grande ammiratore. I sette anni di differenza che intercorrono tra i due sono sicuramente un gap importante a livello di esperienza, ma i risultati dell’ultimo anno hanno messo il giovane sotto una luce più viva. La sua voglia di rivincita dopo la brutta caduta potrebbe essere l’impulso definitivo per iniziare una carriera da professionista di altissimo livello. Per ora, tuttavia, il giovane Egan dovrà ancora accontentarsi di fare da gregario ai suoi capitani, a meno di alcune sorprese imprevedibili e per questo ancora più belle.