La formazione britannica trova ancora una volta la giornata perfetta portandosi a casa la cronometro individuale (Senago-Milano, 29 km) con il Campione del Mondo di specialità e la classifica generale con il corridore colombiano, che ha gestito con freddezza il distacco di 1’59” nei confronti di Damiano Caruso, secondo classificato a 1’29”. Bernal succede nell’albo d’oro del Giro d’Italia al compagno di squadra britannico Tao Geoghegan Hart, primo nel 2020.
Vince ancora Filippo Ganna, per la quinta volta consecutiva primo classificato in una prova contro il tempo alla Corsa Rosa (record assoluto), ma la prestazione del verbanese ha avuto qualche sussulto, prima per una foratura che lo ha colpito negli ultimi chilometri, poi il testa a testa con Remi Cavagna, che sbaglia clamorosamente una curva dentro gli ultimi mille metri. Il francese si è prontamente rialzato ma per 12” si è dovuto accontentare della seconda posizione, 1” davanti ad Edoardo Affini (Jumbo-Visma). C’è molta Italia nel resto della Top 10 grazie al quarto posto di Matteo Sobrero (Astana-Premier Tech), il settimo di Alberto Bettiol (EF – Nippo) e il nono di Gianni Moscon (Ineos-Grenadiers).
Sul fronte della classifica generale, Daniel Martinez e Joao Almeida hanno scalzato dal 5° e dal 6° posto Romain Bardet (Team DSM) e Hugh Carthy (EF-Nippo) ed il colombiano della Ineos-Grenadiers è entrato per questione di centesimi nella Top 5 assoluta. Egan Bernal ha perso 30” da Damiano Caruso, ma ciò è bastato al sudamericano per vincere il suo secondo Grande Giro, dopo il Tour de France 2019. La superiorità di Bernal si è vista già a Sestola, prima di conquistare definitivamente la Maglia Rosa sullo sterrato di Campo Felice prendendosi anche la tappa. La consacrazione arriva poi a Cortina nel tappone dolomitico tagliato per maltempo, e l’unica crisi arrivata all’indomani del giorno di riposo sulla dura salita di Sega di Ala. Infine la gestione quasi in difesa ad Alpe di Mera ed Alpe di Motta con l’aiuto dei preziosi gregari Jonathan Castroviejo, Daniel Martinez, Filippo Ganna e Salvatore Puccio. Sette anni dopo Nairo Quintana, il Giro d’Italia torna in Colombia, con il nome di Egan Bernal inciso sul Trofeo Senza Fine. Per il Sudamerica è il terzo trionfo Rosa aggiungendo anche quello dell’ecuadoriano Richard Carapaz nel 2019.
L’Italia sale sul podio con Damiano Caruso, secondo siciliano dopo Vincenzo Nibali a conquistare una delle prime tre posizioni in classifica generale e protagonista vincendo la bellissima tappa di Alpe Motta. Poi Simon Yates, preannunciato come grande favorito alla vigilia e terzo classificato vincendo ad Alpe di Mera, ma partito un po’ in sordina andando in crisi con il maltempo a Sestola, Cortina ed Alpe Motta.
Infine sono sette i successi di tappa Azzurri al Giro 104: Filippo Ganna comanda grazie alle due cronometro vinte a Torino e Milano. A quota uno ci sono Andrea Vendrame (a Bagno di Romagna), Giacomo Nizzolo (Verona), Lorenzo Fortunato (Monte Zoncolan), Alberto Bettiol (Stradella) e Damiano Caruso (Alpe Motta).
Ufficiali le quattro maglie: Egan Bernal vince la classifica generale (Maglia Rosa) e quella dei giovani (Maglia Bianca). A Peter Sagan va la Maglia Ciclamino (Classifica a Punti) e Geoffrey Bouchard quella dei GPM (Maglia Azzurra).
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata