In occasione dell’ultima visita di Elia Viviani alla Moa Sport per provare il kit realizzato per il suo team, la Cofidis, di cui Nalini è partner tecnico anche per il 2021, gli abbiamo posto qualche domanda per conoscere meglio non solo il grande campione, ma anche la persona.
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Il concetto di sacrificio e il doppio impegno team / Nazionale, come li affronti quotidianamente?
Il sacrificio fa parte del ciclismo, fa parte dello sport, ma mi ritengo fortunato a fare della mia passione il mio lavoro, ogni giorno mi alzo e so che mi aspetta una giornata dura di allenamento, ma sono felice perché faccio quello che mi piace, questo aiuta a far pesare molto meno la percezione del sacrificio. Il doppio impegno strada/pista, o comunque team Cofidis e Nazionale è per me un’abitudine dopo tanti anni, le sento entrambe come due mie squadre. I risultati sono la benzina per farmi proseguire e mi portano a puntare sempre più in alto.
Capitolo Olimpiadi: qualche aneddoto sull’oro olimpico di Rio e come vedi il 2021?
Le Olimpiadi sono un qualcosa di grande, anzi di grandissimo. In quell’occasione, in quei giorni, tutti i campioni di tutti gli sport del mondo vengono messi insieme, nello stesso villaggio, nella stessa mensa, tutti sullo stesso piano, e la bellezza di vedere, incontrare, scambiare due chiacchiere con quelli che sono i tuoi idoli di altri sport è fantastico. Essere alle Olimpiadi e rappresentare l’Italia, il tuo paese, e cercare di portare il tricolore sul gradino più alto del podio è un’emozione inimmaginabile, niente è più importante di una medaglia alle Olimpiadi.
Chi o che cosa dà forza nei momenti bui ad Elia Viviani?
La mia fidanzata, i miei familiari. Io passo tantissimo tempo fuori casa e lontano dagli affetti più cari e questo mi porta a dar loro un’ importanza fondamentale anche nel mio sport. Di momenti bui ne ho passati tanti, il più recente questo 2020 senza soddisfazioni, ma credere in me stesso e avere vicino delle persone che fanno lo stesso mi aiuta a superarli. Non mi piango addosso, sono uno a cui piace dimenticare e reagire subito, il passato è passato, bisogna migliorare il presente e prepararsi al futuro.
Se potessi fare un salto nel passato, con chi ti sarebbe piaciuto misurarti?
Mario Cipollini, il più Grande velocista italiano di tutti i tempi, un velocista di quelli che piacciono a me, vincitore di tante tappe ai grandi Giri ma anche di classiche importanti come la Milano Sanremo e la Gand Wevelgem, e, ultimo ma non ultimo, il Campionato del Mondo, mi sarebbe piaciuto averlo visto in gruppo, come si muoveva, come si avvicinava allo sprint e poi ovviamente misurarmi con lui.
Cosa cerchi nell’abbigliamento e come ti trovi con il kit Nalini?
Il mio rapporto con Nalini parte da lontano, visto che la mamma per Natale come regalo mi andava a prendere dei completini da bici delle squadre pro firmati Nalini, poi il mio passaggio al professionismo, le prime vittorie, tutte con abbigliamento Nalini nei miei primi 5 anni da Pro al team Liquigas poi Cannondale. E’ quindi una collaborazione salda, che continua da tempo. Lo scorso anno con il mio arrivo in Cofidis è stato bello disegnare il completo di campione europeo e poterlo vestire per la stagione 2021. Allo staff Nalini chiedo molto, noi atleti siamo molto esigenti, dall’abbigliamento invernale confortevole, ma resistente a basse temperature e all’acqua, all’abbigliamento estivo, leggero, traspirante ma anche performante. Negli ultimi anni lo studio sulle performance sta portando il nostro sport a livelli altissimi, per questo per i miei sprint abbiamo sviluppato uno speciale body aerodinamico che mi sia cucito addosso su misura e questo so benissimo che lo posso fare solo perché mi trovo davanti un’azienda e una famiglia, quella di Nalini, che ha fatto, negli anni, il massimo per gli atleti.
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