Tra l’infortunio della scorsa stagione in Inghilterra (durante la prima tappa della RideLondon Classique, il 26 maggio scorso) e la caduta ai Giochi Olimpici di Tokyo, quella di quest’anno per Elisa Balsamo, piemontese, classe 1998 e campionessa del mondo nel 2021, è quella dei tabù da sfatare.
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Una base solida da riacquisire in termini di condizione, Classiche di Primavera e l’Olimpiade di Parigi, questi alcuni degli obiettivi principali della portacolori della Lidl Trek (con cui ha un contratto fino al 2026 ndr) e grande sostenitrice della multidisciplina. L’abbiamo raggiunta telefonicamente in ritiro in Spagna a Denia, dove si trova con la sua squadra fino al 21 gennaio: “Il primo obiettivo di quest’anno saranno le Classiche, poi è anche l’anno olimpico e i Giochi sono sempre un grande sogno oltre che un obiettivo. Sono tornata recentemente dagli Europei su pista, in cui sono rimasta soddisfatta dei risultati ottenuti, anche se siamo ad inizio anno e la condizione deve ancora crescere. Su strada comincerò a metà febbraio alla Settimana Valenciana. L’obiettivo sono le Classiche anche per dimostrare in ottica Olimpiadi di essere una donna adatta a quel tipo di percorso“.
Ti sei messa alle spalle un 2023 che probabilmente è stato il più sfortunato della tua carriera. Che stagione è stata quella passata?
“E’ stato un anno sfortunato e parecchio difficile, ma sono felice di come io sia riuscita a reagire anche dopo l’infortunio. Verso il finale poi sono arrivati dei buoni risultati che mi hanno permesso di salvare la stagione”.
Agli Europei di ciclismo su pista siete tornate a vincere nell’inseguimento a squadre: pensi che la Archibald possa fare la differenza con la Gran Bretagna?
“La Archibald è sicuramente un’atleta fortissima e penso sia una pedina fondamentale della loro squadra anche se, alcune vote, avere una donna così forte può essere destabilizzante per il resto della squadra, in quanto risulta difficile stare al suo passo”.
Nella Madison è arrivato un bronzo importante: come ti trovi in coppia con Vittoria Guazzini? E cosa pensi che vi manchi ancora per poter vincere?
“E’ stata una gara molto bella e con Vittoria mi trovo bene. Sotto il punto di vista tecnico abbiamo fatto dei miglioramenti e speriamo che la condizione possa crescere nei prossimi mesi”.
Lato pista a Parigi su quale specialità vorrai puntare?
“Secondo me è abbastanza impegnativo correre tutte le specialità e quindi magari scegliere solo Madison e Inseguimento a squadre, senza fare l’Omnium, potrebbe essere una scelta vincente. Al momento però è ancora presto, bisognerà vedere più avanti quale sarà la condizione e cosa deciderà il ct Villa”.
A Parigi sarà possibile conciliare pista e strada? Alla prova in linea ci pensi?
“Il calendario non è dei migliori perchè strada e pista sono molto vicine, ma mancano ancora un po’ di mesi e bisognerà valutare la condizione fisica a ridosso degli appuntamenti, con un’ottima forma penso sia fattibile poter fare entrambe. Alla prova in linea ci penso, da quanto ho capito è un percorso duro, però potrebbe essere aperto a più soluzioni”.
Dopo aver vinto un Mondiale nel 2021, in che modo hai trovato nuove motivazioni?
“La fame, per noi atleti, non viene mai saziata. Ci sono tante gare che vorrei vincere, il Mondiale è sicuramente una corsa speciale e non nascondo che mi piacerebbe indossare nuovamente la maglia iridata”.
Ad esempio?
“Tra tutte mi piacerebbe vincere il Giro delle Fiandre”.
Vincendo il Trofeo Binda nel 2022 hai dimostrato di essere oramai una ciclista a tutto tondo, non una semplice velocista, ma in grado di reggere bene anche sugli strappi: quali classiche hai messo nel mirino per il 2024?
“Il Trofeo Binda è una corsa che mi piace tanto e anche quest’anno vorrei fare bene. Nel mirino? Fiandre e Gand-Wevelgem”.
In un percorso pianeggiante e senza grandi asperità, in volata pensi che l’olandese Lorena Wiebes abbia qualcosa in più o pensi di poterla battere?
“La Wiebes è una velocista fortissima che ha dimostrato di essere un’atleta più che completa. Uno degli obiettivi di quest’anno è anche quello di tornare a batterla, sarebbe sicuramente un grande risultato essendo lei una delle velociste più forti in gruppo”.
Sei alla Trek, prima Segafredo e ora Lidl, dal 2022: come e quanto sei cresciuta con questa squadra?
“Mi trovo bene in questa squadra e penso che per me sia una grande opportunità correre al fianco di atlete con grande esperienza. Credo di essere migliorata in questi anni e di aver imparato da loro e quindi da atlete come ad esempio Elisa Longo Borghini, giusto per citarne una. C’è una bellissima atmosfera in squadra e tra di noi andiamo d’accordo, ci sono tutti i presupposti per continuare a crescere”.
Il ciclismo femminile, secondo te, si sta avvicinando a quello maschile nella considerazione generale della gente?
“Sì, il ciclismo femminile ha fatto dei grandi passi in avanti e lo si è visto soprattutto negli ultimi anni. Basti pensare al calendario che è sempre più ricco e la gran parte di queste corse sono trasmesse in diretta televisiva e sappiamo che la visibilità oggi è fondamentale per fare un ulteriore passo in avanti. La Trek poi è stata una delle prime squadre a credere nel ciclismo femminile e quindi un grande grazie va anche a loro che ha creduto in noi e ci ha permesso di realizzare i nostri sogni, tra cui quello di diventare delle atlete professioniste”.
A cura della redazione di Inbici Magazine e OA Sport partner– Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata