A tutto Enric Mas. Il ciclista spagnolo della Movistar traccia il bilancio del suo 2022 proiettandosi verso un 2023 che lui stesso si augura possa essere pieno di soddisfazioni.
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Intervistato dal Diario de Navarra, il corridore di Artà ha affermato: “Vorrei che il 2023 fosse come il finale di questa stagione. Spero che possa essere come alla Vuelta e le Classiche italiane. Non solo per le vittorie, ma anche per essere riuscito a correre senza infortuni e senza problemi, godendomi la bici. Non ho ancora parlato con Eusebio (Unzué, ndr), pero normalmente punteremo tutto sul Tour de France, nel quale credo di poter fare bene”.
Poi ha aggiunto: “Ci sono poi alcune corse di un giorno in cui credo di poter fare bene. Ho sempre detto che Liegi-Bastogne-Liegi, Clasica San Sebastian e Lombardia mi piacciono molto, quindi perché non provare a fare qualcosa di buono anche lì”.
Sul 2022, il classe 1995: “È stato un anno in cui ho imparato molto, in cui ho vissuto moltissime emozioni. Credo che l’anno fosse partito piuttosto bene, poi sono arrivate le cadute e i problemi che ne sono derivati. In seguito, fortunatamente, sono riuscito a finire bene la stagione. È stato un anno altalenante: mi sono divertito, ma non sono mancati gli alti e bassi”.
Sulle cadute: “Quella della Tirreno è stata una caduta senza conseguenza, ma dopo essere caduto una seconda volta al Giro dei Paesi Baschi dentro di me sono iniziati alcuni interrogativi. E poi al Delfinato è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è come se si fosse rotto tutto. Mi sono reso conto che erano state cadute praticamente identiche e ho dubitato di me, se fossi caduto per mancanza di fiducia in discesa o se c’era altro. Non so come descrivere quanto successo. Ho rivisto più volte i video e non so perché sono caduto. Al Tour poi è venuto fuori tutto. Non so se fosse un mix tra tensione in discesa e per il covid, ma mi è sembrato di esplodere”.
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