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ENRICO ZEN SOSPESO 4 MESI, LA SQUADRA: “LA SOSTANZA ERA IN UN ANTISTAMINICO”

ENRICO ZEN SOSPESO 4 MESI, LA SQUADRA: “LA SOSTANZA ERA IN UN ANTISTAMINICO”


Pochi giorni fa, il sito di Nado Italia ha reso noto che Enrico Zen, ciclista trovato positivo a un controllo antidoping al termine della Sportful Dolomiti Race, è stato squalificato per 4 mesi, e potrà tornare a correre il 15 febbraio 2020.

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La sospensione di Zen ha fatto molto clamore, non solo nel mondo amatoriale, in quanto la sostanza alla quale il corridore è risultato positivo è il cosiddetto “doping per cavalli”, il triamcinolone acetonide.

In un comunicato stampa diramato ieri, la squadra di Enrico Zen, la Mobilzen Trek Gist, vede di fare chiarezza su quanto accaduto. Ecco cosa si legge nel comunicato:

Enrico Zen aveva ricevuto da NADO Italia la notifica di riscontrata positività alle sostanze Triamcinolone e suo metabolita e Catina in data 10 Luglio, a seguito di un controllo effettuato il 16 Giugno al termine della granfondo Sportful Dolomiti Race di Feltre (BL). Il riscontro della sostanza Triamcinolone è avvenuto in seguito all’infiltrazione effettuata qualche giorno prima per curare i problemi alle ginocchia di cui soffre l’atleta da tempo, e che si erano rese necessarie poiché varie terapie fisiche e mediche non avevano portato alla soluzione del problema.

Già la PNA (Procura Nazionale Antidoping) aveva chiarito che “l’accertamento ha pienamente confermato la legittima assunzione della sostanza Triamcinolone da parte dell’atleta Zen”, scagionandolo per quel capo d’accusa. In merito alla Catina, essa è derivata dall’assunzione di una compressa del farmaco Reactine, contenente Pseudoefedrina, peraltro riscontrata nel campione biologico dell’atleta in concentrazione inferiore al limite WADA, per curare problemi di tipo respiratorio già noti e documentati da oltre un decennio. L’antistaminico in questione è un comunissimo medicinale da banco che, se assunto in dosi terapeutiche, non influisce positivamente sulle prestazioni sportive. Va specificato che la dose terapeutica suggerita nel bugiardino è di 2 compresse (240mg), mentre l’atleta ne aveva assunta una sola il giorno dell’accertamento. 

La sostanza Catina, presente nella lista Wada ma non menzionata né nel bugiardino, né nella scheda tecnica, era per l’atleta impossibile da ricondurre al farmaco assunto.

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Un Commento

  1. enrico melchior

    Allora …. questo zen sarebbe un amatore; e da molti anni soffrirebbe di problemi alle ginocchia (che per uno che va in bici non sembra uno scherzo); in più avrebbe da decenni alcuni problemi respiratori …. Ma chi volete prendere in giro? VERGOGNATEVI!!!! Gente così, e squadre così, dovrebbero essere RADIATE, e cancellate dal mondo sportivo a qualsiasi livello !!!
    QUATTRO MESI!!!!! Da radiare anche chi ha emesso la sentenza!

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