A conclusione della Tirreno-Adriatico, abbiamo raggiunto telefonicamente Lorenzo Fortunato che, dopo il successo dello scorso anno sullo Zoncolan (nella 14esima tappa del Giro, ndr), l’Italia intera ha imparato a conoscere.
Il portacolori della Eolo-Kometa e classe 1996 è uno dei giovani più interessati del nostro movimento. Lorenzo, bolognese di Castel de’ Britti, alle porte di Bologna, ha cominciato questa stagione sulle strade spagnole con la Vuelta a Murcia, per poi proseguire con la Classica de Almeria, la Vuelta a Andalucia, il Trofeo Laigueglia e l’appena conclusa Tirreno Adriatico.
Come stai?
“Bene, tutto bene. A parte la caduta nell’ultima frazione, ma niente di grave, solo un po’ di escoriazioni”.
Quali sono state le sensazioni di questo inizio di stagione? Ti saresti aspettato di più?
“Sono partito bene, ho fatto un po’ di fatica all’Andalucia che era la mia prima corsa di quest’anno e quindi era normale. Alla Tirreno-Adriatico ho avuto delle buone sensazioni, in salita stavo bene. Mi sarebbe piaciuto chiudere nei primi dieci e invece è arrivato solo un 18esimo posto nella generale. Ho un po’ di rammarico perché mi sentivo più forte rispetto quello che sono riuscito a dimostrare. Però sento di essere sulla buona strada”.
I prossimi appuntamenti?
“Adesso farò un paio di settimane tranquille e poi andrò in altura a Sierra Nevada per tre settimane ad aprile e poi sarò al via del Giro d’Italia”.
Cosa ti aspetti dal Giro quest’anno?
“Correrò come lo scorso anno, quindi con tranquillità e senza stress soprattutto nelle prime settimane. Negli arrivi in salita voglio essere competitivo e quindi essere davanti insieme ai primi anche se ci saranno corridori che hanno sicuramente più esperienza di me”.
Quest’inverno hai lavorato sulle cronometro?
“Sì, ho lavorato e ho messo a posto la posizione. Nelle cronometro della Tirreno ho preso 1’40” da Ganna. E’ ancora tanto come gap ma sento di essere sulla buona strada. Al Giro lo scorso anno avevo preso gli stessi minuti ma la cronometro era molto più breve, quindi vuol dire che il miglioramento c’è stato. Poi sicuramente non sarò mai un cronoman puro”.
Hai cambiato la posizione rispetto alla scorsa stagione?
“Quest’anno sono andato in galleria del vento, l’anno scorso invece l’ho un po’ improvvisata. Quindi mi è bastato poco per migliorare”.
Ivan Basso è convinto che tu possa diventare un corridore da corse a tappe. Che cosa ne pensi?
“Recupero bene, ogni giorno mi sento sempre meglio e quindi sono anche io d’accordo con il pensiero di Ivan. Poi tra vincere un Grande Giro o fare un buon piazzamento c’è molta differenza, però stiamo lavorando bene e quindi sono molto fiducioso”.
Su di te si sono generate grandi aspettative dopo la vittoria sullo Zoncolan dello scorso anno. Questo per te rappresenta motivo di pressione?
“E’ una pressione sicuramente positiva che mi fa lavorare di più cercando di dare sempre il meglio. Ho una buona motivazione e sono felice”.
Quali sono gli obiettivi per questa stagione?
“L’obiettivo principale è il Giro d’Italia, poi dopo la corsa faremo il punto”.
In cosa senti di dover migliorare maggiormente?
“Devo migliorare un po’ in tutto, in primis fare esperienza che secondo me è quello che mi manca quando mi confronto con i più grandi. Per essere ancora più forte poi devo migliorare su tutti i terreni, anche se mi focalizzerò maggiormente sulla salita come sto facendo da inizio anno”.
A fine stagione sarai felice se…
“Se avrò fatto un passo in più rispetto al 2021”.
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