Fabio Baldato è un tecnico della UAE Team Emirates che in questa stagione ha raccolto ben 82 vittorie, conquistando nuovamente il primo posto nella classifica UCI a squadre, e con Tadej Pogacar ha praticamente vinto tutto. Classe 1968, Baldato è oggi uno dei tecnici più apprezzati in gruppo. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per stilare un bilancio di questa stagione d’oro e rivolgere uno sguardo alla prossima, che sarà altrettanto ricca di grandi ambizioni in una squadra che continua a crescere sempre di più regalando grande spettacolo al mondo del ciclismo.
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82 vittorie quest’anno e il primo posto nella classifica UCI a squadre. Un’altra strepitosa stagione…
“Sono risultati eccezionali che sono andati oltre le aspettative. Gli obiettivi principali erano il Giro e il Tour con Tadej, ma abbiamo avuto 20 corridori su 30 che hanno vinto quest’anno, e anche questo è un altro record. E’ la dimostrazione che stiamo lavorando bene e abbiamo degli ottimi corridori”.
Qual è il segreto, se c’è, per alzare ogni anno sempre di più l’asticella?
“Sicuramente avere un gruppo affiatato e un ottimo management sportivo con Mauro Gianetti e Matxin. E’ fondamentale saper dare degli obiettivi a tutti i corridori, non solo per andare forte ma con l’ambizione di vincere. Ci sono tante corse e quindi se programmati e organizzati bene c’è spazio per tutto”.
Qual è stato il momento di questa stagione che più hai nel cuore?
“Il Giro d’Italia con la vittoria di Tadej. La cronometro di Perugia è stata magnifica e posso dire di aver avuto la fortuna di essere stato al suo fianco in questa impresa. Sono state sensazioni magnifiche, un’adrenalina inspiegabile, ho rivissuto le emozioni e le sensazioni di quando ero io corridore”.
Nel ciclismo moderno qual è il ruolo del ds? Cosa deve avere, secondo te, un bravo direttore sportivo?
“Parlo per me e penso che bisogna essere un buon collante tra i corridori, riuscendo quindi a capire gli umori e i caratteri di ognuno. Bisogna conoscere a fondo i corridori soprattutto sotto il punto di vista umano, le tattiche sono importanti ma è fondamentale la gestione del gruppo. I corridori oggi guardano spesso le corse anche degli anni prima per capire come sono andate e quindi spesso arrivano anche più preparati di noi, quindi il direttore sportivo deve essere una spalla su cui contare. Ogni ragazzo è fondamentale nel Team e quello che mi piace è vedere nei loro occhi è la fame di vincere”.
Quali sono i programmi di quest’inverno per la UAE Team Emirates in vista della prossima stagione?
“Faremo un ritiro dal 10 al 20 dicembre in Spagna per poi cominciare con il Down Under in Australia. E’ una corsa che ho fatto più volte e mi fa sempre piacere tornarci”.
Il prossimo anno Tadej ha dichiarato che farà due Grandi Giri, uno sarà sicuramente il Tour e poi l’indecisione è tra Giro e Vuelta. Il ritardo della presentazione della Corsa Rosa può spostare l’interesse più verso la corsa spagnola, anche in ottica di stilare un programma?
“Il Giro l’ha vinto, il Tour anche, gli manca la Vuelta da vincere quindi, conoscendo le sue grandi ambizioni, lo vedo più vicino alla corsa spagnola, ma tutti i programmi li definiremo a dicembre in ritiro come ogni anno. L’attesa sulla presentazione non cambia molto per i corridori, ma cambia più per noi per definire al meglio la squadra”.
Dalla prossima stagione che cosa ti aspetti?
“L’obiettivo sarà quello di ripetersi. Il Tour resterà un obiettivo principale così come le Grandi Classiche. Tadej più di tutto vuole la Sanremo e cercheremo di metterlo in condizione per correrla al meglio, anche se per lui è la corsa più difficile. E’ una gara veloce e tecnica e ci si trova a combattere con passisti veloci, quindi una corsa diversa rispetto a quelle che sono le sue caratteristiche principali, ma è anche vero che quando Tadej si mette in testa un obiettivo riesce a raggiungerlo. Ho la fortuna di essere in una squadra di tanti giovani talenti e quindi cercheremo di far crescere tutto il gruppo, per far vincere più corridori possibili come fatto quest’anno”.
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Urbino: La Città Rinascimentale Ideale per i CicloturistiA cura della redazione di Inbici News24 e OA Sport
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