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FOCUS SUL PRODOTTO: ARGON18 NITROGEN DISC, LA BICI AERO PERFETTA IN TUTTE LE CONDIZIONI


La bici aerodinamica del marchio canadese si evolve: l’impiego di freni a disco la rende più sicura, più rigida e più amica del vento. Tutto questo senza sacrificare nulla alla sua impareggiabile versatilità…

Dal 18 al 25 Gennaio 2025 in Costa Blanca

Pedala con Riccardo Magrini, Luca Gregorio e Wladimir Belli
i commentatori del cisclimo su Eurosport Italia


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In fondo è una bici di rottura la Argon18 Nitrogen Disc che abbiamo provato, un modello protagonista di una piccola grande rivoluzione nel segmento delle biciclette da corsa: è l’evoluzione della omonima Nitrogen Pro che si poteva trovare sul catalogo del marchio canadese fino allo scorso anno, è la aero-bike di punta di questo marchio. L’aggiunta della sigla “disc” sta ovviamente ad indicare l’impiego di freni a disco al posto del più tradizionale impianto rim-brake. In realtà, diversamente da quel che accade per altri produttori, che lo stesso modello lo propongono sia in variante “disc” che “rim brake”, in questo caso la scelta di Argon18 è stata radicale: puntare tutto sul disco, eliminando completamente la versione per freni tradizionali che si trovava in catalogo fino allo scorso anno. Tutto questo sta ad indicarci due cose, strettamente correlate l’una con l’altra: la prima, che come molti altri produttori anche Argon18 crede fortemente nello standard del freno a disco al punto da considerarlo opzione esclusiva per alcuni modelli; la seconda, che proprio nella fattispecie di questa Nitrogen Disc l’impiego dell’impianto a disco ha comportato un aggravio minimo di peso rispetto alla vecchia variante “rim”, ed anzi l’utilizzo dei dischi ha migliorato sia le caratteristiche strutturali del telaio nel suo insieme, sia le sue caratteristiche di aerodinamicità.

 

Carattere aero

L’aerodinamica continua appunto a rappresentare la caratteristica principale di questo modello che dal 2015 svetta nel segmento delle bici da corsa aero della Argon18 e che in questa più aggiornata versione conferma in pieno questo suo imprinting, acquisendo inoltre ulteriori punti di forza proprio grazie all’arrivo dei freni a disco. Assieme alla Gallium Pro La Nitrogen Disc è una delle due bici che Argon18 mette a disposizione dei corridori del team professionistico Astana: a giudicare da quel che si può vedere alle corse alcuni “Astana” propendono ancora per Gallium Pro in versione tradizionale, rim brake; molti altri – in particolare gli atleti più veloci o i passisti – hanno optato per questa Nitrogen Disc, che se guardiamo al telaio è identica alla bici che abbiamo testato. Vale la pena ricordarlo: le bici in uso ai corridori sono esattamente le stesse che qualsiasi cliente può acquistare in negozio, stesse geometrie, stesse taglia, stesse caratteristiche strutturali.

Il telaio in sintesi

L’adattamento del telaio dallo standard frenante rim-brake a quello a disco ha obbligato Argon18 a piccole ma importanti modifiche dal punto di vista geometrico e strutturale. Queste ultime riguardano la diversa laminazione e spessorazione delle pareti del carbono nelle zone strutturalmente più esposte ai notevoli stress meccanici innescati dalla frenata “disc”: sono per questo stati adattati – in direzione di un ispessimento delle pareti – gli steli della forcella e il carro posteriore, in particolare nella zona prossima all’alloggio delle pinze frenanti con standard flat-mount. Queste modifiche strutturali hanno comportato un aggravio di peso minimo, soltanto 65 grammi in più nel confronto diretto con il Nitrogen Pro dello scorso anno, appunto quello rim-brake. È per questo che, per riprendere le parole del produttore, il peso di 935 grammi (in misura M) pone il Nitrogen Disc tra i più leggeri telai aero e disc presenti sul mercato; sempre a detta di Argon18, l’adeguamento strutturale di forcella e foderi posteriori, e il conseguente impiego di perni di tipo passante con diametro da 12 mm, ha garantito un incremento di rigidità laterale dell’80 per cento nel confronto diretto con il Nitrogen Pro. Per quel che riguarda la geometria le esigenze dimensionali dell’impianto a disco hanno obbligato a un allungamento dei foderi posteriori bassi e a un allargamento della loro “battuta”; in realtà, la maggiorazione del carro posteriore rispetto alla variante rim-brake è limitata a pochi millimetri, così da non stravolgere le caratteristiche di guida e tantomeno penalizzare le doti di reattività del mezzo. Sempre in tema di geometria, la nuova Nitrogen Disc conferma in pieno la sua impostazione di bici con fattezze aerodinamiche ma con valori dimensionali e angolari che più che alle cronometro sono adatti per praticare ciclismo stradistico (seppur di tipo competitivo). Infine, la transizione allo standard disc della Nitrogen e la conseguente eliminazione dei freni tradizionali ha permesso ai foderi e alla forcella di assicurare uno spazio per il passaggio ruota impensabile fino a ieri: la Nitrogen Disc può ospitare coperture fino alla 30 millimetri di sezione, che, perché no, possono aprire a una bici aero come questa degli orizzonti di utilizzo che rasentano il gravel biking o che quanto meno non la faranno soffrire quando si transita su asfalti dissestati.

E il prezzo?

Beltrami TSA, che di Argon18 è distributore esclusivo per l’Italia, consente la massima personalizzazione per quel che riguarda il montaggio della Nitrogen Disc. Il cliente potrà scegliere di allestire la bici con trasmissioni dei gruppi top di gamma sia della Shimano che della Sram, con ruote per freni a disco sia della Zipp che della Corima e con tutte le selle della ricca gamma Prologo. È per questo che piuttosto che elencare i prezzi dei mille allestimenti possibili è preferibile menzionare solo il prezzo del kit telaio (telaio, forcella, reggisella, perni passanti): 2989 euro.

 

Il nostro giudizio e la nostra prova

Beltrami TSA, che di Argon18 è distributore esclusivo per l’Italia, ci ha spedito una Nitrogen Disc allestita con un gruppo trasmissione Sram Force eTap AXS di cui parliamo più diffusamente in un’altra sezione della rivista e con un paio di ruote in alluminio della Zipp. Quella delle ruote, in particolare, è un’opzione che abbiamo particolarmente apprezzato: grazie al loro peso contenuto e al profilo basso del cerchio le 30 Course Disc rendono la bici maneggevole, ammorbidiscono un po’ il carattere aero del telaio sul quale sono state montate per l’occasione, rendendolo più adatto ad affrontare nelle migliori condizioni possibili i percorsi con molta salita e ancora meglio quelli ventosi, dove le raffiche d’aria possono risultare “indigeste” a biciclette aerodinamiche provviste di ruote ad alta o altissima sezione del cerchio. Lusinghiero è stato anche il responso del peso: la taglia da noi testata era una S e sulla bilancia la Nitrogen Disc ha fatto segnare 7.75 chili di peso, da considerarsi un buon risultato per una bici da corsa disc.

Passiamo alla regolazione di posizione sella e manubrio, che consideriamo un aspetto non secondario sulle bici con componentistica sempre più integrata come sono quelle attuali (Nitrogen Disc inclusa): fissare l’altezza sella è stato un gioco da ragazzi, visto che per gestire il reggisella aerodinamico e semi integrato si agisce sulla vite a espansione visibile nella parte superiore del tubo orizzontale: a differenza di molte aero bike di generazione attuale qui la vite non è nascosta alla vista sì, ma la sua presenza è cosa discreta e almeno non devi fare le contorsioni per raggiungerla dalla parte inferiore della tubazione, come invece accade in molti altri casi. Estremamente semplice è anche il posizionamento del set di guida: Argon18 ha previsto per la Nitrogen Disc uno spessore dedicato: la sigla che lo contraddistingue è 3D System; grazie ad esso è possibile ottenere tre differenti posizioni in altezza (spessore da 15, 25 o assenza di spessore) senza inficiare minimamente la rigidità dell’avantreno, cosa che invece accade quanto più vai ad aggiungere i classici spessori distanziali: noi abbiamo utilizzato lo spessore alto, da 25 millimetri, aggiungendo poi un ulteriore spessore classico da 3 millimetri. Sì, perché la Nitrogen Disc è bici con tubo sterzo davvero compatto per tutte le cinque taglie disponibili: un assetto simile predispone a stili di guida molto aggressivi e aerodinamici, come è appunto nel dna di questo modello, che dal 2015 è il pinnacolo delle bici da strada aero della Argon18. A proposito, se siete amanti delle andature senza fretta, se quel che vi piace è una guida rilassata, se l’agonismo lo disdegnate e se non volete obbligare il vostro tratto lombare a piegamenti marcati una bici del genere ha davvero poco senso, questo dovreste averlo già capito.

Capitolo “sensazioni di guida”: la Nitrogen Disc ha una geometria collaudata, che come abbiamo detto è stata solo in parte modificata rispetto quella che era l’impostazione originaria. Per questo viene confermata in pieno la sua indole corsaiola, ribadita non solo dal tubo di sterzo basso, ma anche dal carro particolarmente compatto, di conseguenza nervoso e scattante anche in questa configurazione disc, che come abbiamo detto è solo qualche millimetro più lungo della precedente versione rim-brake. Compatto è anche lo sviluppo dell’avantreno, cioè della distanza tra il movimento centrale e il mozzo anteriore, di conseguenza la bici risulta facilmente guidabile nei tratti tecnici e nelle situazioni miste, anche se sul versante opposto richiede un po’ po’ di “presenza” nelle situazioni ad altissime velocità, in particolare nell’impostazione delle curve.

Infine una nota sul comfort: il produttore definisce la nuova Nitrogen Disc una bici aero che stupisce anche per il livello di comfort; noi preferiamo dire che un modello di questo genere non è sicuramente indicato per chi mette lo smorzamento dei colpi in cima alle sue priorità (granitico il suo reggisella con forma aero), ma è anche vero che chi volesse settare questa full carbon con coperture da 30 mm troverebbe in queste ultime un ottimo alleato per rendere questa Nitrogen Disc anche una discreta comfort bike

Per ulteriori informazioni: www.argon18bike.com, www.beltramitsa.it

a cura di Maurizio CocciaCopyright © INBICI MAGAZINE

 

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