Altra settimana di grandi classiche per il panorama ciclistico internazionale. Archiviata l’Amstel Gold Race con la vittoria di Tadej Pogacar, fra due giorni sarà il turno della Freccia Vallone, arrivata all’edizione numero 87 e che per la prima volta non vedrà al via Alejandro Valverde, leader incontrastato nell’albo d’oro con cinque successi.
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Saranno undici i GPM da affrontare nei 194,1 chilometri che partiranno da Herve. Dopo qualche saliscendi per scaldare le gambe, ci saranno le prime due vere salite, la Cote de Trasenster (3,3 km al 4,9%) e la Cote des Forges (1300 metri al 7,8%), piazzate fra il trentesimo ed il cinquantesimo chilometro. Due salite che non diranno chi può vincere la corsa, ma ci diranno chi sicuramente non rientrerà nel parterre dei favoriti.
Negli ultimi cento chilometri, dopo aver passato la località di Modave, si entra in un circuito da ripetere per tre colte, con tre salite di crescente difficoltà. Si comincia con la Cote d’Ereffe, 2,1 km al 5%, seguita subito dopo dalla Cote de Cherave (1,3 chilometri all’8,1%) fino ad arrivare al famosissimo Muro di Huy, ormai il simbolo della corsa.
Sono soltanto 1300 metri, ma è una rampa che ha il 9,6% di pendenza media, che dopo i primi 500 metri morbidi si impenna fino alla doppia cifra, salendo piano piano fino al 17% nel punto più ripido, a meno di 400 metri dal traguardo. Si resta al 12% fino a 100 metri dalla conclusione dell’ascesa, poi il finale è più morbido, dall’8 al 6%. Si ci giocherà tutto sul muro, per poi emulare Dylan Teuns che lo scorso anno beffò Valverde e gli negò la sesta vittoria in carriera alla Freccia.
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