Il 2022 della emiliana Frm si annuncia pieno di interessanti novità, a cominciare dal segmento “gravel”, nel quale l’azienda di Riolo Terme (Ravenna), introduce sul mercato due prodotti che bene esprimono il carattere poliedrico, camaleontico e versatile che è proprio di questa tipologia di bicicletta disciplina a cavallo tra l’asfalto e il fuoristrada.
Training Camp Spagna Costa Blanca
dal 15 al 22 Febbraio
Un'esperienza imperdibile per gli appassionati di ciclismo
Scopri di più
La ricca offerta di mercato degli ultimi tempi ci ha insegnato che il genere gravel è tecnicamente divisibile in due sottosegmenti: da una parte quello più orientato all’asfalto e più vicino alle road bike classiche, dall’altra quello più improntato in senso “adventure” e in questo senso prossimo al mountain bike.
Bene, proprio in questo la proposta di mercato di Frm è completa, perché in grado di coprire perfettamente questi due estremi con altrettanti modelli che tecnicamente rispondono in modo ineccepibile a queste aspettative, ma lo fanno entrambe con tutta l’artigianalità, tutto il fascino, tutto il Made in Italy e tutta l’esclusività che da sempre connotano l’azienda che prende il nome e che è stata fondata da quel genio creativo che era l’indimenticato Franco Ricci Mingani.
Noi di InBici Magazine abbiamo avuto la fortuna e l’occasione di poter testare entrambi questi modelli: la InZir (che in romagnolo significa “in giro”) è dunque il modello più orientato all’avventura e al bikepacking, mentre la Terrae è la gravel race dell’azienda emiliana, quella con spirito e matrice prettamente “race”.
L’occasione per questo doppio test è stato durante la prima edizione dell’Italian Gravel Trophy, la due giorni gravel organizzata da Inbici Media Group Gabicce Mare, nel quale Frm era proprio uno degli espositori presenti nella fiera allestita a ridosso del “quartier tappa” di questo bell’evento gravel.
Dunque, nel giorno di “gara” di domenica (ma in realtà l’Italia Gravel Trophy è una cicloturistica con solo un pizzico di agonismo) abbiamo provato la Terrae che vi presenteremo a breve, mentre il sabato abbiamo provato la InZir su cui ci soffermiamo in questa occasione, e lo abbiamo fatto durante la “Pedalata col Campione”, una tranquilla sgambata di cinquanta chilometri che si sviluppava tra asfalti e sterrati dell’entroterra marchigiano e romagnolo.
Nel video trovate tutte le nostre impressioni e il nostro racconto a utilizzare questa sfiziosissima gravel siglata Frm, mentre qui ci soffermiamo sulle caratteristiche tecniche di questa originale gravel tutta in acciaio.
InZir è perfetta fusione fra artigianalità, innovazione e design. Il telaio in acciaio è interamente realizzato in Italia, con tubazioni Dedacciai elegantemente saldate al Tig, effettuate, “tubo su tubo”.
Anche la forcella, elegantissima è tutta in acciaio, di serie 4130 CrMo. Il passaggio ruota che consente quest’ultima è anche maggiore rispetto a quello concesso dal carro: pensate, con ruote da 29 pollici la InZir è capace di alloggiare gommature fino alla 2.25″ di sezione, praticamente anche più di alcune 29er.
Il telaio di distingue per dettagli di pregio, primi tra tutti gli elegantissimi foderi posteriori bassi, con porzione iniziale in acciaio tagliato al laser. Altri particolari degni di nota sono il ponticello con logo Frm e i bei forcellini posteriori, ovviamente compatibili con uno standard di fissaggio ruote con perno passante.
La trasmissione? Accoppia i comandi di classe Rival Axs (elettronici wifi) con un cambio posteriore e una guarnitura GX, tutto siglato Sram. La cassetta che abbiamo trovato montata è di estrazione fuoristradistica, con la 10-50 (a 12 velocità) accoppiata a una corona anteriore da 34 denti: si tratta di un bouquet di moltipliche adatto per i grandi viaggi, per le salite “impossibili” e anche per le gambe di chi è poco allenato; insomma, una gamma moltipliche per tutti e tutte le situazioni.
La ruota posteriore utilizza cerchi e mozzi Frm, in allumino. Il cerchio, tubeless ready, ha una gola da 24 mm. Stessa forma e materiale anche per la ruota anteriore, con la differenza che in questo caso troviamo montato un mozzo con dinamo integrata, che alimenta il fanale anteriore e la porta di ricarica usb C fissata alla sommità del cannotto forcella, per ricaricare dispositivi esterni.
Passiamo agli altri componenti iniziando dall’attacco compatto e dal reggisella in alluminio con off-set pari a zero: è un binomio di componenti forniti da Ritchey, da sempre partner di Frm. Si tratta di componenti che rendono la InZir la compagna ideale per chi vuole affrontare qualsiasi prova.
Le coperture? Trovate montate c’erano delle generosissime Vittoria Terreno da 29×2.15″, tubeless ready.
Infine, sulla InZir da noi testata a Gabicce abbiamo trovato montato un bel manubrio Farr, in alluminio, con una morfologia che consente posizioni multiple, con porzioni basse da flare marcato adatto al gravel biking “duro” e soprattutto con esclusiva appendice anteriore integrata, che per questo tipo di utilizzo gravel può tornare utile sia per poggiare mani e avambracci nei lunghi tratti di endurance, sia per coadiuvare il montaggio di una borsa a manubrio.
Il prezzo indicativo al pubblico? La versione con l’allestimento che abbiamo provato costa 4620 euro.
Ulteriori informazioni: Frm
a cura di Maurizio Coccia ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine