Un Filippo Ganna leggermente deluso dalla medaglia d’argento che rimane pur sempre una medaglia pesante dopo l’oro nel team relay conquistato nella gara di apertura della rassegna europea a Trento.
E uno Stephan küng che si conferma il migliore cronoman sulla piazza mondiale. Lo svizzero, che in Italia vinse da under 23 anche un Giro del Belvedere trionfa agilmente nella prova contro il tempo contintentale a Trento. E non si contano ormai le sue medaglie a cronometro.
Calmo pacato lascia spazio al giovane Remco Evenepoel che parla pimpante ai giornalisti: “Ho quasi del tutto superato le paure vissute esattamente un anno fa al Giro di Lombardia. E ora, archiviata la prova a cronometro europea, penso alla gara di domenica. E poi al mondiale che si corre nella mia terra, in Belgio, tra pochi giorni.
Dove vuole arrivare Remco Evenepoel? Ogni giorno è una conquista”. Filippo Ganna seduto al tavolo delle interviste è l’unico a non indossare la medaglia: “Di sicuro puntavo alla medaglia d’oro – racconta l’iridato a crono e medaglia olimpica a Tokyo mentre è seduto al tavolo della conferenza stampa – Una medaglia d’oro europea e la maglia con le stelle è pur sempre una maglia importante. Così come importante è una medaglia d’argento”. A chi gli chiede se è deluso risponde: “E’ pur sempre una medaglia d’argento che nasconde fatica, lavoro, sudore. Chi è arrivato ultimo cosa dovrebbe fare, impiccarsi? Certo che penso sia a domenica che poi ai mondiali in Belgio. Nella prova a cronometro difenderò a denti stretti la mia maglietta arcobaleno.
Sono appena sceso di sella dalla bici da pista con la medaglia d’oro al collo nell’inseguimento. E’ un anno impegnativo ma spero di togliermi ancora qualche soddisfazione”. Remco Evenepoel invece alla domanda su quanto conta la stazza fisica in una cronometro risponde divertito: “I miei genitori mi hanno fatto così. Ma adesso ho solo voglia di andarmi a prebende un gelato da McDonald’s ”. Ahi ahi Remco, in Italia, nella patria del gelato ti vai a prendere l’ice cream da McDonald’s ?
a cura di Tina Ruggeri Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata