a cura di Luca Pelelgrini per iNBiCi Magazine
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Il Giro d’Italia 2020 è destinato a passare alla storia prima ancora di disputarsi. La nuova collocazione nel calendario e la paura dopo l’emergenza Coronavirus sono elementi che renderanno unica la Corsa Rosa.
Gli organizzatori nelle ultime settimane sono a lavoro per ultimare le strategie per disputare l’evento in sicurezza e garantire tutti i servizi necessari al pubblico e agli addetti ai lavori. Una delle novità più rilevanti riguarda la carovana pubblicitaria che, molto probabilmente, sarà tra le grandi assenti.
Lo ha anticipato il direttore di RCS Sport Mauro Vegni, intervenuto alla trasmissione di Rete 8 “La Domenica Sportiva” condotta da Enrico Giancarli. “Il problema per gli sponsor non è il Giro a ottobre, quanto l’andamento delle società in questa fase di emergenza – ha spiegato – Per quanto riguarda la carovana, al momento è più no che sì.
E’ un aggregatore di pubblico e diventa difficile da gestire. Stiamo facendo le valutazioni del caso, ma preferiamo sacrificare qualcosa per garantire lo svolgimento della corsa”.
La logistica è al lavoro anche per garantire le migliori condizioni per permettere al pubblico di assistere alla gara e alla stampa di lavorare. “Per il pubblico stiamo lavorando a un protocollo.
Sulla strada non si può far nulla, dobbiamo affidarci al buon senso della gente – ha spiegato Vegni – All’arrivo i tifosi probabilmente saranno dotati di un braccialetto che suona se non viene mantenuta la distanza di sicurezza e può permettere il tracciamento in caso di contagi.
Per quanto riguarda la stampa, ci stiamo attrezzando. Cercheremo di dare tutto in videoconferenza per dare la possibilità ai giornalisti di interagire. Sarà difficile allestire sale stampa da 200 persone”.