Conclusa la Salò-Aprica, sedicesima tappa del Giro d’Italia 2022, abbiamo parlato con Ivan Basso, che la Corsa Rosa la conosce piuttosto bene, avendola vinta due volte, ed oggi è la persona di riferimento della sua Eolo-Kometa insieme ad Alberto Contador, squadra in continua crescita con un’anima un po’ italiana ed un po’ spagnola.
Che idea ti sei fatto di questo Giro d’Italia?
“E’ un Giro che è stato corso tutti i giorni con un grande agonismo. Per andare in fuga bisogna sempre metterci tante gambe e poi ci sono quattro squadre con i loro rispettivi leader che si giocheranno la Corsa Rosa. Sono tutti molto vicini. La Ineos è fortissima, così come la Bora-hansgrohe, la Bahrain-Victorious e la UAE Team Emirates”.
Chi vedi come favorito tra Landa, Hindley e Carapaz?
“Io sono concentrato sulla mia squadra e quindi faccio fatica a dare una risposta. E’ ancora un Giro d’Italia apertissimo e secondo me il grande scontro sarà sulla Marmolada”.
E voi come avete preparato questo appuntamento?
“Lorenzo Fortunato è arrivato a questo Giro in buona condizione e quindi avevamo l’ambizione di provare a fare classifica giorno per giorno. La strada però ci ha detto che purtroppo non abbiamo possibilità di arrivare nella top10 e di questo non ci pentiamo. Io ritengo che un corridore come Fortunato meriti la fiducia per poter crescere con calma. Non sempre si possono raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Ti aspettavi qualcosa in più da Fortunato?
“Mancano ancora delle tappe in cui possiamo dare un senso diverso a questo Giro, è chiaro che ad oggi sia io che lui ci aspettavamo qualcosa in più in classifica. Però bisogna accettare”.
Secondo te la sua condizione dello scorso anno era migliore rispetto a questa edizione del Giro?
“La squadra sta andando più forte rispetto all’anno scorso, quest’anno al Giro l’asticella è più alta. Noi corriamo con un’altra consapevolezza e abbiamo cercato la vittoria anche con Maestri ed Albanese. Abbiamo messo in campo tutte le nostre forze poi il risultato non è ancora arrivato, ma il Giro è una corsa tosta con tanti corridori forti e quindi non è scontato vincere. Prima di tirare un bilancio bisogna finire il Giro e poi pensare a mente fredda. Un esempio? Le fughe non vanno via perché il gruppo conduce spazio alla fuga ma vanno via di gambe”.
Dalle prossime tappe che cosa ti aspetti?
“Per noi ogni giorno è il giorno buono. La prova è lo scorso anno, se abbiamo vinto sullo Zoncolan non vedo perché non possiamo vincere sulla Marmolada quest’anno. Ci proveremo fino in fondo”.
Nibali e Pozzovivo sono i nostri capi saldi. Che cosa ti aspetti da loro?
“Sono una garanzia e un esempio per i nostri giovani. Vincenzo sta onorando questo ultimo anno puntando al podio e Domenico è formidabile. Vincenzo inoltre è l’atleta più esperto e sta onorando questa corsa nel migliore dei modi”.
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