Il mese di aprile è alle porte e per gli appassionati di ciclismo significa solo una cosa: Grandi Classiche. Purtroppo quest’anno non sarà come gli altri a causa dell’epidemia Coronavirus che ha portato alla cancellazione di tutti i grandi eventi. Dalla conclusione della Parigi – Nizza che non va in scena una corsa, con gli atleti limitati anche negli allenamenti. Domenica prossima sarebbe dovuto andare in scena il Giro delle Fiandre, una delle prove più affascinanti del calendario, ma le cause di forza maggiore hanno costretto allo stop.
L’ad di Flanders Classic, società organizzatrice della corsa, Tomas Van den Spiegel non ha nascosto il dispiacere per questa dolorosa scelta, malgrado la consapevolezza di non poter fare altrimenti. “Dobbiamo essere sinceri, ci sono cose più importanti che hanno priorità – ha detto in una intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport – In gioco c’è la salute pubblica, non si poteva fare altrimenti. Bisogna stare chiusi in casa, aspettare almeno il 15 aprile sperando che vada meglio”.
Un danno morale, alla luce del forte legame tra il popolo fiammingo, nonché economico vista l’immane macchina organizzativa che si attiva in un evento di portata mondiale. “Ci sono tante voci che compongono il bilancio, a cominciare dai pacchetti speciali economici, cari e carissimi che permettono di vedere la corsa da posizioni privilegiate – ha spiegato Van den Spiegel – Tra camere d’albergo, ristoranti, bar e pubblicità stiamo sui 40 milioni”.
Il futuro al momento al momento appare tutt’altro che chiaro. La diffusione della pandemia non lascia margini di ottimismo e non è ancora chiaro se e quando potrà riprendere la stagione. Qualche indicazione in più si potrà avere mercoledì 1 aprile, quando i vertici dell’UCI incontreranno in videoconferenza organizzatori di corse, squadre e atleti. L’occasione per fare il punto della situazione e vagliare ipotesi per il prosieguo di questa difficile annata.
a cura di Luca Pellegrini per iNBiCi magazine