Mentre assistevo alla tappa di oggi e guardavo l’azione di Marco Frapporti, mi è tornata in mente una vecchia canzone di Luciano Ligabue, “Una vita da mediano”. Credo che se si potesse dedicare questa canzone a un personaggio del mondo del ciclismo, il più azzeccato sarebbe Marco Frapporti. Un ragazzo intelligente, forte e che non ha paura di faticare, ma anche in possesso di un grande senso tattico della corsa. Sempre lì, lì davanti a faticare quando c’è bisogno di lui.
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Marco oggi è andato in fuga ancora una volta, e ha fatto bene, visto che dietro c’è stato tanto nervosismo e si sono verificate numerosi cadute. Il portacolori della Vini Zabù-Brado-KTM non tira mai indietro la gamba in queste situazioni, anche quando si corre alla media record di 51.234 km/h.
Marco ha 35 anni. Ha corso prima con i Reverberi, poi un anno al Team Idea e il ritorno alle Professional. 7 lunghi anni alla corte di Gianni Savio prima di approdare nella compagine di Citracca e Scinto. Chissà se Marco ha voglia di tentare un nuovo record, quello dei giorni in fuga al Giro d’Italia: nel frattempo noi ci divertiamo a guardarlo, a vedere la sua fatica composta, senza smorfie ma solo con tanta voglia di attaccare. In fondo vale sempre la pena provarci.