Premessa generale: chi vi scrive frequenta da diversi anni le classiche del nord, e calca anche gli sterrati del ciclocross. A scanso di equivoci. Specificato questo, mi domando: un c corridore che vive nel Nord Europa può davvero sentire così tanto freddo con una temperatura di 11 gradi? Lo domando perché chi vi scrive era presente alla Omloop Het Nieuwsblad e alla Kuurne-Brussel-Kuurne a febbraio. E non c’erano solo 5 gradi, ma c’era anche un vento pazzesco proveniente dal Mare del Nord.
Mi viene quindi da ridere, francamente, quando sento la maglia rosa Wilco Kelderman, dire “è stato giusto prendere questa decisione di accorciare la tappa, fa freddo e c’era pioggia”. Mi viene da ridere perché non parliamo di un corridore abituato alle temperature miti, ma parliamo di un uomo nato e cresciuto in Olanda. Chi meglio di lui dovrebbe amare le condizioni meteo avverse?
Pioggia, vento e freddo sono la normalità in Olanda. Non ce l’ho con Kelderman, e neanche con la Sunweb. Per carità, anzi: personalmente mi stanno simpatici. Ma mi sembrano gli unici che non si sono dissociati dalla decisione di accorciare la tappa odierna. Solo Kelderman ha detto “grazie a Rcs Sport per aver capito la situazione e per aver accorciato la tappa, ne va della nostra salute e del nostro sistema immunitario, esso a dura prova”.
Insomma, Kelderman è venuto in Italia nel mese di ottobre credendo di trovare caldo. E forse anche il resto della sua squadra. Il problema è che questa frazione, a mio modo di vedere, ha falsato anche la tappa di domani: cosa sarebbe potuto succedere oggi? Ok, la tappa era piatta, ma sarebbe comunque rimasta nelle gambe di tutti. Prima o poi, qualcuno chiederà scusa a Mauro Vegni, al Giro d’Italia e a tutti i tifosi.
RIGUARDO ALLA IMBARAZZANTE SITUAZIONE DI IERI AL GIRO MI VIENE DA DIRE CHE LA RAGIONE STA QUASI NEL MEZZO…QUASI PERCHÉ UN MINIMO DI GIUSTIFICAZIONE I CICLISTI CE L’HANNO DATO CORRONO DA MESI UN GIORNO SI’ E L’ALTRO ANCHE PER CUI POSSONO ESSERE SFIBRATI.
CERTO L’ASPETTO DELLA COMUNICAZIONE È UN PO’ DA RIVEDERE.
MI VIENE PERO’ ANCHE DA PENSARE CHE LE CARATTERISTICHE DELLA TAPPA ERANO NOTE AI CORRIDORI MA ANCHE ALL’ORGANIZZAZIONE CHE POTEVA GIÀ NEI MESI SCORSI EVITARE UNA TIRATA DA 250 KM IL 23 OTTOBRE E PROPORRE UNA TAPPA MENO LUNGA