Una caduta ai trecento metri toglie la vittoria a Restrepo nella terza tappa al Tour of Hellas ma regala il primo podio a Edoardo Zardini.
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Finisce con il botto la terza tappa del Tour of Hellas. Ai trecento metri dal traguardo di Karditsa il gruppo dei 17 corridori in fuga si arrota e le ambulanze fanno il pieno di corridori così come i volontari della crocerossa al traguardo.
A farne le spese soprattutto Restrepo, il vincente in volata della DH Hopper Androni. Arriva appiedato, con la catena a terra, tutto grattato naso compreso. Ha assaggiato l’asfalto greco che si dimostra di buona qualità per graffiare le cosce dei corridori: “Non ho voglia di parlare, ero pronto per la volata, qui al Giro di Grecia sto preparando il Giro d’Italia,. Questa caduta non ci voleva”. Ma non è l’unico a presentarsi all’arrivo a piedi.
Un corridore della Bingoal spezza la bicicletta in due, nuova fiammante e si presenta al traguardo anche lui raccogliendo i pezzi della bici. E pensare che il mattino si era aperto con tutti gli auspici del caso. La partenza da Delfi con una cerimonia celebrativa commovente ed emozionante. Donne greche vestite con gli abiti tradizionali antichi, hanno bruciato l’alloro sul tripode, intonato gli antichi canti davanti al santuario di Delfi dove la Pizia prediceva il futuro.
Una cerimonia dall’alto valore simbolico esattamente come si faceva quando si disputavano i Giochi Olimpici che decretavano la pace panellenica. I coribanti cantavano inni alle divinità battendo sui tamburi e invocavano Apollo e Atena per la protezione degli atleti. Forse le protezioni degli dei che invocavano nell’antica Grecia non valgono per gli atleti contemporanei. Il ciclismo in antichità non era presente. E i corridori, come novelli Ares corrono troppo veloci, la frenesia di arrivare, di conquistare un piazzamenti porta a volte a cadute che si potrebbero evitare. L’importante è recuperare al più presto.
Comunque un piazzamento sul podio per il bresciano di Peschiera sul Garda è arrivato: “E’ la prima volta che arrivo secondo in dieci anni da professionista – racconta subito dopo il traguardo Edoardo Zardini – e mi sono mangiato la vittoria. Ho aspettato troppo anche perché stavo preparando la volata per Restrepo. Quando l’ho visto a terra sono rimasto disorientato perché era la sua volata e sicuramente avremmo portato a casa la vittoria. A questo punto in soli duecento metri ad una velocità altissima mi sono buttato nella mischia e mi sono giocato il tutto per tutto. Ho perso l’attimo fuggente dietro a vincitore, sono uscito troppo tardi e sono qui a mangiarmi le dita. Comunque dai almeno sul podio ci sono salito.
L’importante è che Restrepo non si sia fatto nulla e che possa preparare bene il Giro d’Italia. Tutto sommato questo Tour of Hellas mi sta regalando risultati inattesi. I percorso sono davvero impegnativi con salite certamente pedalabili fino ad un certo punto. Chi pensava di venire qui in vacanza si sbaglia. E’ una piacevole scoperta questa corsa a tappe. E il livello di corridori qui è buono”.
E intanto un altro podio italiano da morale al movimento tricolore a che se per evitare le cadute bisogna chiedere a Zeus e company uno sforzo maggiore per proteggere i corridori.
a cura di Tina Ruggeri – Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione riservata