La prima tappa del Giro di Romandia è di Ethan Vernon. Seconda vittoria in fila per la Soudal-Quick Step nella Crissier-Vallée de Joux dopo il prologo di ieri, grazie al britannico che si impone avanti a Thibau Nys (Trek-Segafredo) e Milan Menten (Lotto-Dstny), in una giornata funestata dai ritiri: spicca quello di Simon Yates (Jayco-AlUla), uno dei favoriti al successo e che ha alzato bandiera bianca per problemi intestinali, ma con lui si sono arresi anche Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty) e Mark Cavendish (Astana-Qazaqstan), che raggiunge il suo compagno di squadra Alexey Lutsenko, arresosi al Covid in mattinata. Il Wolfpack perde però la maglia di leader della generale, poiché Tobias Foss (Jumbo-Visma) passa a condurre grazie al passaggio in testa al traguardo volante di Le Pont, a 15 chilometri dal traguardo, con cui supera Josef Cerny.
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La giornata viene caratterizzata nella prima fase dalla fuga dei tre svizzeri Jan Stöckli (Team Corratec), Michael Schär (AG2R Citroën Team), Dario Lillo (Q36.5) accompagnati dall’austriaco Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck) e dal francese Julien Bernard (Trek-Segafredo). Proprio quest’ultimo, con i passaggi sui GPM di giornata, si concederà un ruolo da leader nella speciale classifica.
Ma il gruppo rimane sempre a fare buona guardia e tiene s un buon ritmo, staccando immediatamente i velocisti che in breve si ritrovano tagliati fuori per la vittoria. E oltre al danno, la beffa, poiché il gruppetto delle ruote veloci sbaglia anche strada attorno ai 20 chilometri dal traguardo, fortunatamente senza troppe conseguenze.
La vittoria diventa dunque una questione per i passisti veloci rimasti in gruppo, ed in tanti possono aspirare alla vittoria. Infatti si crea molta confusione nel chilometro finale, con nessuna squadra che prende l’iniziativa; nel marasma generale ci prova prima Cavagna ad anticipare, ma la volata arriva e alla fine è Vernon ad imporsi con una volata regale senza praticamente avversari. Podio completato da Nys e Menten, con Romain Bardet (Team DSM) che si deve accontentare della quarta piazza senza dunque prendere secondi d’abbuono. Il migliore degli azzurri è Jacopo Mosca (Trek-Segafredo), quinto.
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