Doppietta Decathlon AG2R La Mondiale Team nella prima tappa in linea del Giro di Romandia 2024. Il francese Dorian Godon alza le braccia al cielo davanti all’azzurro Andrea Vendrame sul traguardo di Fribourg. Volata stranissima in cui nessuno da dietro è riuscito a bruciare la coppia Decathlon, con Godon che sembrava quasi tirare lo sprint all’azzurro che però non si è mai allargato. Per il transalpino colpo doppio: vittoria numero 9 in carriera e maglia di leader della classifica generale.
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Si è deciso tutto sull’infinito drittone finale dopo una frazione che prometteva spettacolo ma ha regalato pochi spunti interessanti, se non un paio di stilettate di Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) sugli ultimi strappetti. Il francese ha fatto vedere di essere in crescita di condizione, e dopo tante sfortune negli ultimi anni si candida ad un Giro d’Italia da protagonista. Sta di fatto che il transalpino non è riuscito a fare la differenza, e un gruppo allungatissimo si è giocato il successo allo sprint. Peccato per Vendrame, che è rimasto dietro al compagno di squadra e a 50 metri dall’arrivo ha iniziato ad esultare. Dietro alla coppia Decathlon AG2R chiude terzo il belga Gianni Vermeersch (Alpecin – Deceuninck), mentre completano la top-5 Milan Menten (Lotto Dstny) e Kasper Asgreen (Soudal Quick-Step).
Pronti via ed è subito l’azzurro Fausto Masnada (Soudal Quick-Step) a dare fuoco alle polveri scattando dopo poche centinaia di metri dal km 0, promuovendo così la formazione della fuga di giornata. Non è stata impresa difficile, con l’azzurro che nel giro di qualche minuto è stato raggiunto da Juri Hollman (Alpecin – Deceuninck), Patrick Gamper (Bora-Hansgrohe), Raul Garcia Pierna (Arkéa – B&B Hotels), Rune Herregodts (Intermarché – Wanty) e Joey Rosskopf (Q36.5 Pro Cycling Team). Dietro in gruppo subito schierata davanti la squadra padrona di casa, gli elvetici del Tudor Pro Cycling Team, che avendo tra le loro fila il vincitore del prologo di ieri si sono incaricati di tenere sotto controllo i battistrada.
Sestetto che è passato d’amore e d’accordo sul primo GPM di giornata, con il tedesco Hollam che si è preso i 10 punti che metteva in palio davanti a Masnada. Il vantaggio della testa della corsa ha sempre oscillato tra i tre e i quattro minuti, con il plotone che non ha mai fatto prendere veramente il largo ai sei uomini al comando, entrando nel circuito finale con tutta la volontà di giocarsi la tappa. Frazione che è partita sotto un freddo quasi polare, con tutti i corridori che hanno usato tutto l’arsenale a loro disposizione per coprirsi. Arrivati nei dintorni di Fribourg le prime due tornate sull’anello conclusivo, con le corte ma con pendenze assolutamente arcigne salite di Arconciel e Lorette, sono state passate con grande semplicità e senza nessuno scossone.
Qualche scaramuccia in corrispondenza dell’ultimo passaggio sul ciottolato della Lorette, settecento metri al 12,8%, con Jan Christen che è partito secco a trentacinque chilometri dal traguardo, portandosi dietro solo Richard Carapaz e David Gaudu. Mossa astuta del colombiano, uomo di classifica, con la squadra emiratina, che avendo lo svizzero davanti, si è ritrovata in una posizione difficile da gestire in gruppo. L’azione dei tre non ha avuto però vita lunga, con la BORA – hansgrohe che si è messa a tirare e ha chiuso il buco poco dopo. Accelerazione che ha portato a dimezzare il vantaggio dei sei battistrada, che comunque sono entrati negli ultimi trenta chilometri con un minuto e mezzo da difendere.
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Alla Scoperta del Monferrato in BiciclettaA cura della redazione di Inbici News24 e OA Sport
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