Pascal Ackermann lascia il segno anche a Terracina. Il portacolori della Bora – Hasngrohe fa sua la quinta tappa del Giro d’Italia 2019, riuscendo nei metri finali a superare Fernando Gaviria (UAE Team Emirates), centrando così il suo secondo successo in questo Giro. Completa il podio Arnaud Démare (Groupama – FDJ), mentre il migliore degli italiani è Matteo Moschetti (Trek – Segafredo) quinto con Paolo Simion (Bardiani – CSF) settimo, Giovanni Lonardi (NIPPO – Vini Fantini) nono e Manuel Belletti (Androni – Sidermec) decimo.
Nessun problema per Primoz Roglic (Jumbo – Visma) che, complice la neutralizzazione dei tempo al primo passaggio sulla linea del traguardo, conserva la maglia rosa davanti a Simon Yates (Mitchelton – Scott) e Vincenzo Nibali (Bahrain Merida).
La quinta tappa del Giro d’Italia 2019 regala emozioni ancora prima del via ufficiale. Durante il tratto di trasferimento infatti Tom Dumoulin (Team Sunweb) è costretto ad alzare bandiera bianca dopo la brutta caduta di ieri. Subito dopo la partenza reale dal gruppo escono Enrico Barbin ed Umberto Orsini (Bardiani – CSF), Miguel Florez (Androni – Sidermec), Ivan Santaromita (NIPPO – Vini Fantini) e Louis Vervaeke (Team Sunweb). Inizialmente con loro è presente anche Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), ma il leader della maglia dei GPM dopo qualche chilometro si rialza e viene riassorbito dal gruppo. Gli altri cinque attaccanti invece continuano nella loro azione anche se il gruppo non concede loro mai più di 2 minuti, complice il chilometraggio breve della tappa e la forte pioggia che accompagna la corsa. Proprio la pioggia provoca diverse cadute nella prima fase di gara. In una delle scivolate rimane coinvolto anche Orsini che però si rialza subito e riesce a ritornare fra i fuggitivi, mentre è meno fortunato Jelle Vanendert (Lotto Soudal) che è costretto al ritiro. Proprio il non miglioramento delle condizioni meteo portano la giuria a far si che i tempi ed i distacchi vengano rilevati al primo passaggio sul traguardo di Terracina.
Sulla salita di Sezze fra i battistrada prova ad allungare in solitaria Vervaeke che scollina con 35 secondi di margine sui più immediati inseguitori, mentre il gruppo transita con un ritardo di 1’33”. Gruppo che a quel punto aumenta il ritmo andando a riprendere prima i quattro inseguitori e poi Vervaeke a 23 chilometri dalla conclusione. Si arriva così al primo passaggio sul traguardo con il gruppo compatto, con vari corridori che si lasciano a quel punto sfilare per lasciare spazio agli sprinters e le loro squadre. La volata finale sorride a Pascal Ackermann (Bora – Hasngrohe) che riesce proprio nei metri finali a superare Fernando Gaviria (UAE Team Emirates).
ORDINE D’ARRIVO
- Arnaud Démare (Groupama – FDJ) 3h27’05”
- Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) +0”
- Arnaud Démare (Groupama – FDJ) +0”
- Caleb Ewan (Lotto Soudal) +0”
- Matteo Moschetti (Trek – Segafredo) +0”
- Ryan Gibbons (Dimension Data) +0”
- Paolo Simion (Bardiani – CSF) +0”
- Jenthe Biermans (Katusha – Alpecin) +0”
- Giovanni Lonardi (NIPPO – Vini Fantini) +0”
- Manuel Belletti (Androni – Sidermec) +0”
CLASSIFICA GENERALE
1. Primoz Roglic (Team Jumbo – Visma)
2. Simon Yates (Mitchelton – Scott) +35”
3. Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) +39”
4. Miguel Angel Lopez (Astana) +44”
5. Diego Ulissi (UAE Team Emirates) +44”
6. Rafal Majka (Bora – Hansgrohe) +49”
7. Bauke Mollema (Trek – Segafredo) +55”
8. Damiano Caruso (Bahrain Merida) +56”
9. Bob Jungels (Deceunick – QuickStep) +1’02”
10. Davide Formolo (Bora – Hansgrohe) +1’06”
A cura di Riccardo Zucchi per iNBiCi magazine