Dalla Base Aerea di Rivolto, 185 chilometri per l’arrivo in quota di Piancavallo: dopo la cronometro del prosecco nella giornata di ieri, la 15esima tappa del Giro d’Italia 2020 si annuncia come un’ulteriore battaglia tra i big della classifica generale, in una frazione chiave per stabilire le gerarchie in vista della terza settimana.
Il percorso
I primi 54 chilometri, salvo qualche eccezione, sono agevoli e conducono alla prima salita di giornata. La Sella Chianzutan misura 10 chilometri per una pendenza media del 5,4%: un seconda categoria non certo insormontabile ma impegnativo. Discorso simile per la Forcella di Monte Rest, con 7 chilometri oltre il 7% di pendenza media al chilometro 105. Prima dell’ascesa finale, i corridori affronteranno anche l’ascesa della Forcella di Pala Barzana, 13 chilometri pedalabili attorno al 4-5%. Da sottolineare la presenza dei traguardi volanti di Villa Santina e Poffabro rispettivamente al chilometro 81 e 135.
Dalla vetta della penultima salita, discesa e fondovalle fino all’approccio dell’ascesa conclusiva, che con i suoi 14 chilometri prossimi all’8% di pendenza media è la scalata più difficile affrontata fino a questo momento al Giro.
I primi 6 chilometri sono i più impegnativi con una pendenza del 9% e una punta al 14 attorno al quinto chilometro. Anche nella fase centrale la salita si mantiene su pendenze rilevanti, mentre alla fine tende a spianare in due tratti ai meno 4 e all’ultimo chilometro, che potrebbero fare la differenza in caso di attacchi.
L’altimetria
I favoriti
Non possiamo che parlare, in questo caso, dagli uomini di classifica. Alla chiusura della seconda settimana sono tanti i punti interrogativi. Fino ad ora Joao Almeida (Deceuninck-QuickStep) non ha mostrato grandi segnali di cedimento ma non ha ancora affrontato una salita di questo genere e potrebbe perdere terreno.
Per ora, come dimostrato anche dalla cronometro, il più in forma sembra essere Wilco Kelderman (Sunweb), atteso ad una vera e propria prova di maturità da qui a Milano: sull’Etna ha staccato tutti, e tra i vigneti della Valdobbiadene ha confermato che la gamba gira a meraviglia.
Cercano conferme, invece, corridori come Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) e Jakob Fuglsang (Astana): il siciliano, dopo una prima parte di Giro convincente ha fatto un buco nell’acqua contro il tempo, in particolare nei confronti di Kelderman. Ha l’esperienza e le capacità per gestirsi, ma da qui in avanti deve cambiare passo. Fuglsang, orfani di due gregari come Vlasov e Lopez, sembra aver perso certezze e si è fatto vedere poco anche nelle tappe lui più adatte: se davvero punta il podio, Piancavallo deve voltare pagina.