La seconda tappa del Giro d’Italia 2020 si presenta come un primo test anche per gli uomini di classifica. Difficile vedere distacchi, ma il finale è insidioso e potrebbe creare qualche grattacapo anche ai big nei 149 chilometri tra Alcamo e Agrigento.
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Il percorso
Partenza insidiosa, con i primi 50 chilometri che di fatto non presentano tratti pianeggianti. Avvio in salita, con 11 chilometri in leggera ascesa a precedere un lungo tratto assimilabile, cn un susseguirsi di 4 salite. Pendenze non certo impervie, con il Gpm di Santa Ninfa a farla da padrone dopo 37.5 km, con i suoi 5600 metri ad una pendenza media del 4,5% circa. A seguire un’altra salita simile che culmina con lo sprint intermedio di Partanna.
La fase successiva di corsa è pianeggiante, con le uniche eccezioni dai meno 50: a 33 dall’arrivo anche lo sprint intermedio di Porto Empedoocle a 32 dal traguardo.
Insidiosi gli ultimi chilometri, tutti in salita. In concomitanza del traguardo un Gpm di quarta categoria da 3,7 chilometri oltre il 5% di pendenza media: non sarà volata, ma si attendono comunque uomini veloci nei primi posti al traguardo.
L’altimetria
I favoriti
Fari puntati su Michael Matthews (Sunweb), che esce da un buon mondiale e può reggere l’ascesa e dira la sua in una volata ristretta. L’australiano è l’indiziato numero uno per il successo e ha dalla sua parte ottime prestazione su arrivi di questo tipo.
Enrico Battaglin (Bahrain-McLaren) e Diego Ulissi (UAE Emirates) partono poco dietro e per entrambi questa è un’occasione ghiotta per centrare un successo di tappa che da solo metterebbe in positivo il loro bilancio del Giro.
Più difficile vedere protagonista Peter Sagan (bora-Hansgrohe), ma se riuscisse a resistere in salita, probabilmente diventerebbe l’uomo da battere. Anche per cancellare un Tour de France che l’ha visto senza vittorie all’attivo.