Il primo, vero, arrivo in salita. Un’ascesa vera, lunga, con pendenze importanti: un primo setaccio a dividere chi si giocherà il successo finale e chi invece non potrà sperare di lottare per la maglia rosa. La terza tappa del Giro d’Italia 2020, 150 chilometri tra Enna e l’Etna, può già risultare a suo modo decisiva.
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Il percorso
Il tracciato, benché mosso, non presenta Gpm fino all’ultima salita. Eppure, gli atleti affronteranno un dislivello importante in una frazione mossa dall’inizio fino al traguardo.
Primi chilometri in discesa, dove eventuali attacchi potrebbero portare la velocità a valori altissimi. Dall’undicesimo al diciannovesimo chilometro, la strada sale: pendenze non certo impegnative, ma neanche da sottovalutare. Qui potrebbe prendere forma in maniera definitiva la fuga di giornata.
Da lì una cinquantina di chilometri tendenzialmente in discesa (molto dolce), pur con qualche contropendenza a rompere il ritmo dei corridori. Da Paternò a Nicolosi, 9 chilometri in leggera salita (attorno al 4%) che però non sono segnalati come Gran Premio della Montagna. Da segnalare il primo dei due Sprint Intermedi a Zafferana Etnea (km. 107). Seguono altre due salite: una da quasi 5 chilometri, la seconda da tre e mezzo con pendenze attorno al 5%. Da qui breve discesa verso Linguaglossa (sede del secondo sprint intermedio) dove di fatto inizia la salita finale all’Etna.
L’ascesa misura 18.8 chilometri con una pendenza media del 6,6%. All’inizio e nella fase centrale, però, ci sono un paio di tratti da circa 3 chilometri ciascuno che inficiano questo dato, nonostante la salita mantenga quasi sempre pendenze più impegnative. In particolare, gli ultimi 3000 metri sono i più impegnativi: media all’8.8% e una punta al 13% ai meno due.
L’altimetria
I favoriti
Il nome di Simon Yates (Mitchelton-Scott) è quello sulla bocca di tutti. Ha un conto aperto con il Giro d’Italia dal 2018, la tappa è adatta alle sue caratteristiche e potrebbe provare a guadagnare sugli avversari che invece potrebbero ingranare più avanti nel corso della gara. È l’assoluto favorito di giornata.
Le pendenze non eccessive e la condizione evidenziata nella cronometro iniziale fanno pensare anche ad un Geraint Thomas (INEOS-Grenadiers) competitivo su questa salita, senza dimenticare che il gallese in caso di arrivo in un gruppetto ha anche un buono spunto veloce quando si arriva in salita.
Alle spalle dei due britannici, due uomini di classifica come Jakob Fuglsang (Astana) e Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo): sono attesi più avanti, ma hanno già accumulato ritardo da Thomas e potrebbero già provare a roosicchiare qualche secondo a lui e a Yates, che li precedono in classifica già con un discreto margine. Attenzione anche a Joao Almeida (Deceuninck-QuickStep), già secondo a cronometro, mentre sembra più difficile vedere una fuga al traguardo, anche se va sempre considerata questa possibilità.
Difficile immaginare grandi differenze, ma una giornata storta potrebbe già risultare letale. Per il resto, possibile vedere i big distanziati sul traguardo, ma tutti piuttosto vicini: conteranno più le impressioni che i distacchi nel primo vero test in salita della Corsa Rosa.