Dopo i primi inattesi sconvolgimenti, il Giro d’Italia 2020 si accinge ad affrontare la quarta tappa, con i suoi 140 chilometri tra Catania e Villafranca Tirrena, gli ultimi in Sicilia. Sono finalmente attesi i velocisti, ma le ruote veloci dovranno conquistarsi la volata finale.
Il percorso
Di fatto la frazione si divide in tre parti principali: i primi 60 chilometri sono principalmente pianeggianti, segue una salita con relativa discesa e l’ultima fase è nuovamente priva di difficoltà altimetriche.
Al chilometro 55, poco prima dell’inizio dell’ascesa di Portella Mandrazzi, il primo Sprint Intermedio in quel di Francavilla di Sicilia. La salita misura 16 chilometri e presenta una pendenza media del 5,6%, molto costante. I velocisti potrebbero soffrire, anche pensando ad eventuali azioni di squadra per esempio di formazioni come Bora-hansgrohe e Sunweb, i cui capitani reggono meglio le salite rispetto agli altri velocisti.
Dalla vetta, 30 chilometri di discesa fino ai 35 dal traguardo, tutti pianeggianti. A 26 dall’arrivo anche lo Sprint Intermedio di Barcellona Pozzo di Gotto. Il finale, nel centro cittadino, presenta qualche curva impegnativa, l’ultima a 800 metri dal traguardo. Attenzione al vento: le volate sul lungomare possono sempre essere insidiose sotto questo punto di vista.
L’altimetria
I favoriti
Come per la seconda tappa, difficile immaginare i velocisti puri come primi indiziati a giocarsi il successo. Peter Sagan e Michael Matthews, rispettivamente in forze alle già citate bora-Hansgrohe e Sunweb, hanno dalla loro una salita lunga per provare a mettere fuori gioco gli sprinter puri, facendoli staccare o mettendo fatica nelle gambe.
Fernando Gaviria (UAE Emirates) e Arnaud Démare (Groupama-FDJ) saranno gli osservati speciali in salita: dovessero rimanere nel primo gruppo, diventerebbero i favoriti per portare a casa il successo. Difficile capire chi abbia la condizione migliore, perché fino a questo momento il Giro non li ha ancora chiamati all’opera.
Tra gli altri velocisti citiamo Davide Ballerini (Deceuninck-QuickStep) che potrebbe trarre giovamento dal particolare disegno di questa quarta frazione. Più difficile, invece, immaginare davanti Elia Viviani (Cofidis), la cui condizione è un grosso punto di domanda.