Il giorno della grande partenza del Giro d’Italia 2022 è sempre più vicino, sabato 6 maggio prenderà il via la prima tappa da Budapest, in Ungheria, dove verranno corse le prime tre frazioni.
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Già dalla prima tappa in territorio italiano (la quarta in totale), il percorso inizierà a farsi estremamente impegnativo, con la scalata dell’Etna che darà il via ai tanti km di salita di questa edizione della Corsa Rosa.
Nella lista dei partecipanti al Giro gli scalatori certo non mancano, nonostante le assenze di alcuni dei più grandi specialisti del panorama internazionale. Tra Richard Carapaz, Simon Yates, Joao Almeida, Mikel Landa ed altri grandi interpreti della salita, è difficile individuare un netto favorito e potrebbero quindi essere le squadre a fare la differenza.
Come sempre la INEOS Grenadiers del capitano Carapaz, già vincitore nel 2019, si presenterà con una vera e propria corazzata. L’ecuadoriano potrà contare su alcuni dei gregari più affidabili del gruppo, a partire da Salvatore Puccio e Jonathan Castroviejo, già protagonisti di alcune delle vittorie più prestigiose della squadre negli scorsi anni.
Se i due sopracitati, insieme a Ben Swift, saranno utili soprattutto nelle fasi iniziali delle tappe e nei tratti relativamente meno impegnativi, Carapaz avrà a sua disposizione nelle salite una batteria di corridori che in altre squadre potrebbero giocarsi le proprie carte da capitano. Ben Tulett e Jhonatan Narvaez hanno dimostrato già grande qualità nonostante la giovane età, ma potrebbero essere soprattutto Richie Porte e Pavel Sivakov a fare davvero la differenza sui percorsi più duri.
Anche la Bahrain-Victorious negli ultimi anni è riuscita a costruire squadre estremamente competitive per le corse a tappe e quest’anno non sarà da meno. Mikel Landa dovrebbe essere il capitano designato, ma Pello Bilbao in questo inizio di stagione è ha mostrato una forma invidiabile e potrebbe puntare alla generale. In ogni caso, per entrambi avere l’altro come gregario sarà un grande lusso. La squadra del Bahrain potrà inoltre contare su corridori del calibro di Jan Tratnik, Santiago Buitrago e Wout Poels per dare supporto al proprio capitano.
Sulla carta meno forti in salita le formazioni di UAE Emirates e BikeExchange Jayco, rispettivamente al servizio di Joao Almeida e Simon Yates. Il team emiratino porterà sicuramente i suoi uomini migliori al Tour de France a sostegno di Tadej Pogacar, mentre a sostegno del portoghese ci saranno Davide Formolo, Diego Ulissi, Alessandro Covi e Rui Costa in una formazione che proverà anche a centrare vittorie in volata con Fernando Gaviria. A sostenere Simon Yates ci saranno invece uomini molto solidi come Matteo Sobrero, Callum Scotson, Lawson Craddock e Lucas Hamilton, gregari di qualità ma certo non fenomeni.
Tra le squadre più forti in salita nella loro interezza ci sono sicuramente anche Astana Qazaqstan e Jumbo-Visma. Il capitano del team kazako dovrebbe essere Miguel Angel Lopez, ma di certo Vincenzo Nibali vorrà lasciare il segno. Tanti i buoni scalatori al loro servizio come David de la Cruz, Joe Dombrowski, Harold Tejada e Valerio Conti. Il DS della Jumbo-Visma ha invece affermato che al Giro la formazione avrà tre capitani: Tom Dumoulin, Sam Oomen e Tobias Foss. Insieme a loro ci saranno anche straordinari passisti come Jos Van Emden e Edoardo Affini, così come uomini “spendibili” in salita come Keon Bouwman e il giovane Gijs Leemreize.
La BORA – hansgrohe è una squadra che negli ultimi anni sta puntando molto sugli uomini di classifica tanto che, pur non portando Aleksandr Vlasov e Sergio Higuita, potrà contare su corridori solidi come Wilco Kelderman, Jai Hindley e Emanuel Buchmann. Sarà la strada a determinare il capitano che, oltre agli altri due tra i sopracitati, avrà a disposizione anche Lennard Kamna, Giovanni Aleotti e Cesare Benedetti.
Chiudiamo questa analisi citando il Team DSM che avrà uomini come Thymen Arensman e Martin Tusveld a supporto di Romain Bardet e una Trek-Segafredo che porterà a supporto di Giulio Ciccone un gruppo molto completo ed equilibrato, a partire da Bauke Mollema, Mattias Skjelmose Jensen e Dario Cataldo.
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