Tanti, tantissimi dubbi sulla settima tappa del Giro d’Italia 2023. C’era un’attesa pazzesca per il primo arrivo in salita della Corsa Rosa, in cima al Gran Sasso d’Italia (Campo Imperatore), invece il gruppo ha preferito clamorosamente non muoversi, rimanendo bloccato dall’inizio alla fine della giornata. Può esultare però il Bel Paese: dopo Milan ecco la seconda vittoria azzurra con un clamoroso Davide Bais. A due anni dall’impresa di Lorenzo Fortunato, altra impresa per la Eolo Kometa che mette in cascina un’altra impresa meravigliosa. Per il 25enne di Rovereto prima vittoria della carriera, una giornata che ricorderà per tutta la carriera.
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Non c’è stata la battaglia attesa per la fuga nella prima fase di gara. Pronti, via e praticamente in uno dei primi tentativi è andato via l’attacco giusto. In quattro davanti: Davide Bais (EOLO-Kometa), Henok Mulubrhan (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Simone Petilli (Intermarché – Circus – Wanty) e Karel Vacek (Team Corratec – Selle Italia).
Il plotone ha lasciato davvero tanto margine, ben oltre dodici minuti, agli attaccanti che strada facendo hanno perso Mulubrhan che si è staccato. I tre hanno proseguito di comune accordo, mentre dietro nessuno si è preso la responsabilità di mettersi a tirare, lasciando il peso dell’inseguimento al Team DSM.
Sulle ultime due salite è stata dunque battaglia tra i tre battistrada per giocarsi il successo di tappa: ci hanno provato prima Petilli, poi Vacek, ma la clamorosa vittoria è andata ad uno strepitoso Bais che con una volata negli ultimi 200 metri ha distrutto gli avversari. Secondo il ceco, poi l’altro azzurro.
Plotone a 3’11” regolato da Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep) davanti a Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Thibaut Pinot (Groupama FDJ). Resta ovviamente in Maglia Rosa Andreas Leknessund (DSM).
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