Dopo l’arrivo a Roma che ha incoronato Primoz Roglic come vincitore di questa 106esima edizione del Giro d’Italia 2023 abbiamo raggiunto telefonicamente Alessandro Ballan, che in queste tre settimane ha seguito la Corsa Rosa insieme a Banca Mediolanum: “Quello di quest’anno è stato un Giro duro, dovuto al percorso, alle condizioni meteo e alle cadute. Da una parte è stata una bella corsa e molto aperta, dall’altra però noioso anche perchè fino all’ultima settimana non abbiamo visto nulla. Oggi in gruppo le medie sono davvero alte e si parte forte sin dai primi chilometri e chiaramente sul finale le energie sono quelle che sono“.
Training Camp Spagna Costa Blanca
A Gennaio e Febbraio pedala con la tua bici
dove si allenano i campioni del Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta Espana
Scopri di più
Roglic ha puntato tutto sulla cronoscalata, risparmiando energie nelle tappe precedenti, comprese le Tre Cime di Lavaredo?
“Tatticamente è stato furbo, ha dato tutto sull’ultima cronometro. Si è gestito bene cercando di finire questo Giro in crescita”.
3 Vuelte e 1 Giro. La Tripla Corona è alla sua portata?
“E’ un corridore di spessore, ma quest’anno non sarà facile. L’anno prossimo magari può essere alla sua portata, puntando tutto sul Tour magari con un percorso più adatto alle sue caratteristiche e non trovando come diretto rivale Pogacar che magari potremo vedere al Giro”.
Thomas pensi che avrà altre occasioni di vincere un Grande Giro?
“Terrei ancora la porta aperta, è un corridore che mi ha stupito moltissimo quest’anno”.
Per come si è messa la corsa, pensi che Evenepoel avrebbe potuto vincere?
“Evenepoel ha fatto una grande partenza, ma si era già visto che era un po’ in calo e quindi penso che la terza settimana per lui sarebbe stata davvero dura”.
Zana può diventare un corridore da corse a tappe? E cosa pensi di Marco Frigo?
“Zana è andato fortissimo e per il nostro movimento è qualcosa di grande. E’ il suo primo anno nel World Tour e deve maturare ancora molto, ma credo che nei prossimi anni possa provare a fare classifica. Il ragazzo c’è, va forte in salita e ha dimostrato di andare forte anche la terza settimana e questo vuol dire che ha un ottimo recupero. Frigo è un altro giovane molto interessante, ha già fatto vedere belle cose e nei prossimi anni può essere protagonista”.
Jonathan Milan, come punta di velocità, può diventare il velocista n.1 al mondo?
“In questo Giro ha buttato via un paio di occasioni, ma con un treno più attrezzato e in grado di portarlo sempre in ottima posizione ai -300 metri può diventare davvero il numero uno”.
Caruso a parte, pensi che possa arrivare il momento di Ciccone prima o poi in una corsa a tappe?
“Ciccone è un corridore che stimo molto e che va forte, ma sulle tre settimane lo vedo piazzato, faccio fatica a vederlo su un podio ad un Grande Giro. Secondo me deve focalizzarsi sulle vittorie di tappa”.
Chi è il favorito per il Tour invece?
“Secondo me quest’anno tornerà a vincerlo Pogacar. Lo scorso anno ha fatto una serie di errori sottovalutando Vingegaard, ma quest’anno non dovrebbe avere rivali”.
A cura della redazione di Inbici Magazine e OA Sport partner– Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata