Manca meno di un mese al Giro d’Italia 2023, che scatterà il prossimo 6 maggio con una cronometro individuale da Fossacesia Marina a Ortona. Si preannuncia una Corsa Rosa ricca di tante stelle, con molti big pronti a fronteggiarsi per la vittoria lungo un percorso caratterizzato da ben tre prove contro il tempo e da diverse salite. I due grandi favoriti per il successo sono Remco Evenepoel e Primoz Roglic. Il Campione del Mondo ha vinto l’ultima Vuelta di Spagna e va all’assalto della Corsa Rosa con grande convinzione. Il 23enne belga, atteso tra un paio di settimane alla Liegi-Bastogne-liegi, è reduce dal secondo posto al Giro di Catalogna, dove si è arreso per appena sei secondi al cospetto proprio di Primoz Roglic.
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Lo sloveno ha vinto la Vuelta per ben tre volte ed è stato terzo al Giro d’Italia nel 2019, senza dimenticarsi del secondo posto al Tour de France 2020 quando cedette la maglia gialla soltanto alla penultima tappa nella cronoscalata dominata da Tadej Pogacar. I capitani di Soudal-Quick Step e Jumbo-Visma sembrano avere una marcia in più, ma non dovranno sottovalutare avversari insidiosi come il britannico Tao Geoghegan-Hart (Ineos-Grenardiers, già trionfatore nel 2020), il colombiano Rigoberto-Uran (EF Education-Easy Post), il russo Aleksandr Vlasov (BORA-hansgrohe), il francese Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), il portoghese Joao Almeida (UAE Emirates) e l’olandese Bauke Mollema (Trek-Segafredo).
L’Italia si affiderà soprattutto a Damiano Caruso, splendido secondo nel 2021. Il 35enne siciliano cercherà di essere della partita per le posizioni nobili. Il capitano della Bahrain-Victorious, atteso dal Giro di Sicilia e dal Giro di Romandia in avvicinamento alla Corsa Rosa, potrebbe andare a caccia di una top-5. L’altra carta di spessore è rappresentata da Giulio Ciccone: l’abruzzese ha battuto proprio Roglic ed Evenepoel un paio di settimane fa in occasione della seconda tappa del Giro di Catalogna (arrivo in salita) e aveva poi chiuso al settimo posto in classifica generale. L’alfiere della Trek-Segafredo potrebbe ambire al piazzamento di lusso sulla falsariga di Damiano Caruso. Da non dimenticare l’infinito Domenico Pozzovivo, che a 40 anni sogna la settima top-10 in carriera al Giro d’Italia (l’anno scorso fu ottavo).
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