Geraint Thomas ha corso un Giro da campione. Costante, solido, roccioso dall’inizio alla fine. Oggi ha trovato sulla sua strada un Primoz Roglic semplicemente inarrestabile ed ha dovuto arrendersi, accontentandosi del secondo posto di tappa ed in classifica. Sfuma sulle pendenze del Monte Lussari il sogno di mettere in bacheca il Trofeo Senza Fine accanto a quello del Tour de France 2018.
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Senza perdere la sua compostezza, Thomas ha parlato ai microfoni di Eurosport pochi minuti dopo aver perso la Maglia Rosa: “Sentivo le gambe che andavano bene sin dall’inizio della salita. Poi, non voglio suonare come uno che cerca scuse, ma con queste pendenze non sono mai riuscito a dare il massimo. Alla fine è meglio perdere così che di pochi secondi, quello sarebbe stato il peggio”.
Da vero signore, il capitano della INEOS non ha mancato di fare i complimenti all’avversario: “Bisogna essere onesti, Primoz mi ha distrutto. Ho saputo che ha avuto anche un problema meccanico sulla salita ed è comunque riuscito a darmi 40”. Se l’è meritata tutta”.
“Se mi avessero detto che avrei fatto secondo al Giro d’Italia due o tre mesi fa, sarei stato felicissimo. Invece ora sono devastato – aggiunge con ironia ma anche con grande sincerità – ma guardandomi indietro non posso che essere orgoglioso. Mi dispiace per i miei compagni, hanno lavorato benissimo”.
Infine si concede anche una battuta, nonostante la percepibile delusione: “Evidentemente era destino per i “G” di arrivare secondi a questo Giro. In totale saranno almeno sette sommando i miei con quelli di Derek Gee. Ora mi devo riposare ed andare al pub per due mesi per riprendermi”.
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