Nella giornata odierna sono stati finalmente resi noti tutti i dettagli sul Giro d’Italia 2023, durante la presentazione della Corsa Rosa svoltasi presso il Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano; gli appassionati di ciclismo hanno avuto così modo di scoprire tutti i segreti della prossima edizione della Corsa Rosa, dalla partenza (in Abruzzo, come noto) all’ultima tappa nella città eterna, Roma.
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Percorso duro, soprattutto dalla seconda settimana in poi, con ben tre prove a cronometro (70,6 km totali) e la presenza di tapponi nell’ultima e decisiva settimana, con arrivi sul Monte Bondone e (un gradito ritorno) le Tre Cime di Lavaredo, più che care a Vincenzo Nibali dove consolidò la Maglia Rosa sotto la neve nell’ormai lontano 2013.
Ecco, per l’appunto, il commento di Nibali dopo aver assistito alla presentazione del Giro d’Italia 2023: “Il percorso è stato disegnato molto bene, sarà un Giro speciale, molto simile ai due che ho vinto io. Pur non gareggiando più, ho osservato questo percorso ancora da atleta, da corridore: è una prima parte molto movimentata, ma dalla seconda settimana in poi bisognerà dare il massimo, c’è un trittico in montagna che fa davvero paura! Intrigante la tappa a Campo Imperatore, lì sarà necessario difendersi e magari provare a guadagnare qualcosa. In generale, però, sarà un Giro dalla difficile gestione: l’ultima settimana sarà quella chiave“.
Prosegue Nibali: “Una tappa che ho nel cuore è sicuramente quella con l’arrivo in quel di Tre Cime di Lavaredo, e lì più che la fatica ricordo il freddo (ride, ndr)! Era stata una giornata terribile per tutti, l’andatura era sostenuta perché andando veloci ci riscaldavamo; le condizioni erano davvero difficili, ma aver consolidato lì la Maglia Rosa è un ricordo e un’emozione straordinaria. Non ho ancora realizzato del tutto che non gareggerò più, per ora è come se avessi soltanto finito la stagione; forse adesso che non ci saranno le gare potrò metabolizzare il tutto, quando si ripartirà, inizieranno i ritiri e io sarò lì a guardare, allora capirò che qualcosa è cambiata“.
A cura della redazione di Inbici Magazine e OA Sport partner– Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata