Si annuncia una tappa del Giro d’Italia ricca di emozioni – agonistiche e non – quella in programma per la giornata di martedì 20 ottobre. Ad essere esplorato in tutta la sua bellezza sarà infatti il territorio del Friuli-Venezia Giulia.
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La partenza avverrà da Udine mentre l’arrivo, con sprint finale sul traguardo, è previsto nel delizioso borgo di San Daniele del Friuli. Quest’ultimo, nonostante le sue ridotte dimensioni, è noto per essere la Città del Prosciutto. Grazie a un microclima irripetibile – in questa zona avviene infatti l’incontro tra i venti freddi delle montagne e la brezza marina adriatica – la stagionatura del San Daniele DOP è decisamente favorita.
Non solo ottimo cibo: il Consorzio del Prosciutto di San Daniele si prepara ad accogliere la “carovana rosa” e i grandi campioni del ciclismo. Dopo la collaborazione con l’Udinese Calcio e con la Superbike, il Consorzio è pronto a dare il suo sostegno al ciclismo e ad un evento così importante per la storia sportiva italiana.
Ciclismo, storia di una passione che si tramanda tra generazioni
Il grande sport si intreccia dunque con le eccellenze food. San Daniele del Friuli, è al suo debutto assoluto in qualità di “città di tappa” e punta a mettere in mostra le sue bellezze artistiche, culturali ma soprattutto gastronomiche. Sì, perché il Giro d’Italia non narra soltanto una bellissima storia fatta di eroismo e passione per il ciclismo che attraversa le generazioni, ma si offre come vetrina assoluta per mettere in mostra le tipicità del Belpaese.
I riflettori si accendono su luoghi unici e storie d’eccezione, proprio come quella che può vantare San Daniele del Friuli. Forse non tutti sanno che già all’epoca degli antichi romani la cittadina era un importantissimo crocevia per i commerci con l’Europa Centro Orientale. Un’attitudine che si è poi sviluppata e consolidata nelle epoche a venire.
Nel territorio comunale hanno sede le 31 aziende produttrici di San Daniele DOP le quali rispettano il rigido disciplinare del Consorzio del Prosciutto di San Daniele. L’obiettivo è quello di tutelare la storia e la tradizione artigianale di un prodotto gastronomico senza eguali.
Info tecniche sulla tappa: partenza, GPM e ultimi chilometri
Essere città di tappa al Giro d’Italia rappresenta un privilegio oltre che un’opportunità assoluta. E se è vero che i campioni sulle due ruote quando passano lungo il percorso infiammano l’atmosfera, non c’è niente di più emozionante che osservarli mentre si danno battaglia nell’ultimo tiratissimo chilometro. Ma andiamo per ordine, analizzando tutte le info tecniche in relazione sia al percorso che ai GPM, oltre che – in modo particolare – agli ultimi chilometri che separano dall’arrivo.
La partenza della tappa numero 16 del Giro d’Italia, in programma per la giornata di martedì 20 ottobre, è prevista dalla città di Udine.
Questa tappa si preannuncia come estremamente movimentata, infatti nella prima parte vi sarà un continuo saliscendi da parte dei ciclisti sulle Prealpi Giulie. Sono in programma nel complesso tre GPM (acronimo di Gran Premio della Montagna) di media intensità: uno più impegnativo, gli altri due meno ardui. Il primo ad essere incontrato dal gruppo sarà la Madonnina del Domm (ripido e lungo), poi a seguire Monte Spig e Monteaperta (più brevi anche se con alcune punte di pendenza).
Dopo i primi 150 chilometri si arriverà a Majano. Qui ha inizio un percorso ad anello da percorrere 3 volte prima del traguardo finale: i ciclisti affronteranno dunque il muro del Castello di Susans, poi sarà il turno del Monte di Ragogna e successivamente ci sarà il passaggio nella città di San Daniele del Friuli. Il circuito andrà dunque percorso per altre due volte: l’arrivo dei campioni è previsto al terzo passaggio dell’anello in centro a San Daniele del Friuli su Via Umberto I. Qui nel borgo, dopo alcuni strappi, gli atleti arriveranno all’ultimo chilometro concludendolo con uno sprint finale sul rettilineo conclusivo.
Il Giro d’Italia è l’occasione per raccontare il Paese attraverso le emozioni del ciclismo: San Daniele del Friuli è pronta a “tingersi di rosa” e a mostrarci le bellezze di un territorio unico come quello friulano.