Il Giro Donne 2023 si correrà. Un’affermazione che, a sette giorni dalla partenza, non dovrebbe fare notizia e che invece, per le mille vicissitudini che hanno accompagnato l’organizzazione della corsa, non può che far tirare un sospiro di sollievo agli appassionati e soprattutto alle protagoniste.
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Il destino della Corsa Rosa è stato infatti appeso ad un filo fino a questa mattina: il “pomo della discordia” era una mancata assegnazione dei diritti televisivi della corsa, a cui Infront Italia aveva rinunciato in seguito alla decisione della Federciclismo di assegnare l’organizzazione della corsa dal 2024 ad RCS, togliendola dunque dalle mani di Starlight.
La possibili mancanza delle immagini televisive, oltre ad essere una soluzione inaccettabile per lo stato del ciclismo nel 2023, avrebbe rappresentato un problema ben più grande, come riporta ciclismoweb: la produzione tv è infatti prerequisito necessario affinché una corsa possa far parte del Women’s World Tour.
Un eventuale declassamento della corsa avrebbe avuto conseguenze economiche (e non solo) talmente importanti che l’edizione di quest’anno sarebbe potuta anche non andare in scena. Nello stesso momento, una fuoriuscita della corsa dal WWT avrebbe fatto saltare l’accordo tra Federazione e RCS, con conseguenze per la corsa inimmaginabili.
Fortunatamente, nel Consiglio Federale d’urgenza tenutosi ieri, si è riusciti a trovare una soluzione. A salvare la corsa è intervenuto un accordo tra Federciclismo e Rai per la trasmissione delle immagini, con un esborso federale che, seppur consistente, dovrebbe essere inferiore ai 730 mila euro di cui si era parlato nelle scorse giornate. L’accordo porterà dunque alla trasmissione delle immagini televisive, che dovrebbero dunque garantire la permanenza della corsa nel WWT e di conseguenza mantenerla nel calendario anche per le prossime stagioni.
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