Spettacolo, caos e paura sulle strade del Giro Donne 2023. In una delle tappe decisive in chiave classifica generale la vittoria va, un po’ a sorpresa, ad Antonia Niedermaier, giovane tedesca del team Canyon Sram, alla prima vittoria sul WWT. Seconda piazza per Annemiek van Vleuten che consolida così il primato. Nel finale una brutta caduta di Elisa Longo Borghini lascia tutti col fiato sospeso, prima che l’azzurra si rialzi, apparentemente illesa.
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Sul Passo della Lupa, Cima Coppi di questa edizione (punto di maggior altitudine del percorso), prima un’accelerazione della Trek fa grande selezione, poi allo scatto della Maglia Rosa Annemiek van Vleuten l’unica a rispondere è Gaia Realini, che dà vita ad un duello già visto sulle strade della Vuelta.
La neerlandese prova ripetutamente ad allungare ma la giovane italiana resiste fino a scollinare insieme alla rivale. Il gruppo all’inseguimento, con tutte le altre scalatrici, scollina con meno di un minuto di ritardo ed inizia la rincorsa nella picchiata verso lo sprint intermedio di Cuorgnè.
Le prime a raggiungere la coppia di testa sono Elisa Longo Borghini e Niamh Fisher-Black, ben presto raggiunte anche da Marta Cavalli, Silvia Persico, Juliette Labous, Erica Magnaldi ed Antonia Niedermaier. Proprio quest’ultima prova a lanciare l’attacco decisivo anticipando l’ultima salita ma al suo inseguimento si lanciano Longo Borghini e Van Vleuten.
Nell’ultima discesa succede di tutto e rischia di consumarsi un disastro: Niedermaier prosegue la sua cavalcata mentre alle sue spalle tanto Van Vleuten quanto Longo Borghini finiscono per cadere sbagliando una curva. Se la neerlandese si rimette subito in sella, per la Campionessa Italiana l’impatto è più duro e per ripartire perde diversi minuti.
Nel finale dunque Van Vleuten prova a riportarsi su Niedermaier che resiste però tagliando il traguardo in solitaria. Van Vleuten chiude seconda, precedendo un gruppetto regolato da Fisher-Black. Realini è sesta, davanti a Silvia Persico e Mavi Garcia. Longo Borghini arriva al traguardo, scortata da Shirin van Anrooij, con oltre 7’30” di ritardo. La leadership di Van Vleuten sembra ormai dunque quasi inattaccabile quando mancano quattro tappe al termine.
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