Sulla salita nel cuore della Valsesia si rivede vincitore di tappa il britannico del Team BikeExchange, che stacca tutti gli avversari trionfando in solitaria. Alle sue spalle giungono Joao Almeida (Deceuninck-Quickstep) e la Maglia Rosa Egan Bernal, che vede più vicino il Trofeo Senza Fine in attesa delle tappe decisive di Alpe Motta e Milano.
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Sono stati percorsi 166 km da Abbiategrasso all’Alpe di Mera, frazione rimodellata nel percorso per l’annullamento della scalata al Mottarone dopo la tragedia di domenica scorsa quando perirono 14 persone per la caduta di una cabina della funivia. Il montepremi della tappa è stato interamente devoluto alla famiglia delle vittime, incluso Eitan, il bambino sopravvissuto al disastro.
Come già visto nei giorni scorsi, la fuga è partita diversi chilometri dopo la partenza, durante l’attraversamento di Novara con Mark Christian (Eolo-Kometa), Giovanni Aleotti (Bora-Hansgröhe), Nicola Venchiarutti (Androni Giocattoli-Sidermec), Andrea Pasqualon e Quinten Hermans (Intermarché-Wanty Gobert) e Lawrence Warbasse (AG2R-Citroen), che arrivano fino a oltre 4′ di vantaggio. Sulla salita verso il Passo della Colma si ritira Gianluca Brambilla a causa di una caduta, ed il gruppo inizia a recuperare terreno sui fuggitivi, che verranno ripresi nei primissimi metri della salita finale. A 7 km dall’arrivo scatta Simon Yates e alla sua ruota vanno ad inseguirlo Joao Almeida, Damiano Caruso, Alexander Vlasov e George Bennett, con la Maglia Rosa che sale con il suo passo anche grazie all’aiuto di Jonathan Castroviejo e Daniel Martinez.
L’inglese del Team BikeExchange se ne va lanciato verso la vittoria di tappa (l’ultima risaliva ad un mese fa quando trionfò al Tour of The Alps conquistando una tappa e la Classifica Generale), mentre Bernal trova il ritmo migliore restando con il portoghese della Deceuninck-Quickstep, ma è lo stesso Almeida a staccarlo nell’ultimo chilometro; la pedalata del colombiano è più appesantita e guadagna solo 4” (più abbuono) nei confronti di Damiano Caruso e Vlasov. Il siciliano della Bahrain-Victorious è stabile al secondo posto ma Yates gli ha risucchiato circa 40” e ne ha venti da gestire nella frazione di domani da Verbania a Valle Spluga/Alpe Motta.
“Sono veramente contento di come è andata oggi” – ha raccontato Simon Yates dopo la tappa – “La squadra è stata perfetta fin dalla partenza e siamo riusciti a finalizzare il lavoro svolto. Ho avuto il sentore che Bernal avrebbe concesso a noi avversari correndo anche in difesa, così ho dato il massimo per arrivare da solo e guadagnando più secondi possibili. La Maglia Rosa? E’ difficilissimo, oggi la salita finale è stata dura ma domani si torna ad alta quota e sarà ancora più complicato. Sono felice del mio Giro d’Italia”.
Ultime montagne nella 20° e penultima tappa, 164 km da Verbania all’Alpe di Motta: si costeggia il Lago Maggiore nei primi 32 km entrando in territorio svizzero passando per Locarno e Bellinzona, dove inizia il lunghissimo tratto di fondovalle che porta all’inizio del Passo di San Bernardino (lunghezza di 23.7 km, scollinamento a 2065 m, 1° categoria). Pochi chilometri di discesa e pianura conducono a Splügen, in cui comincia il Passo dello Spluga (8.8 km al 7.3% medio, 2115 m, 1° categoria); si rientra in Italia per affrontare la lunga discesa che attraversa i centri abitati di Montespluga, Isola e Campodolcino. Qui inizia l’erta conclusiva fino ai 1727 metri di Alpe Motta (7.3 km al 7.6% medio, massima del 13%). La prima parte di salita fino all’abitato di Pianazzo è un susseguirsi di spettacolari tornanti in galleria su strada molto stretta, ed è l’ultima montagna di questo 104° Giro d’Italia.
RISULTATO DI TAPPA
1 – Simon Yates (Team BikeExchange) – 166 km in 4h02’55”, media 41.002 km/h
2 – João Almeida (Deceuninck – Quick-Step) a 11”
3 – Egan Bernal (Ineos Grenadiers) a 28”
4 – Damiano Caruso (Bahrain Victorious) a 32″
5 – Aleksandr Vlasov (Astana – Premier Tech) s.t.
CLASSIFICA GENERALE
1 – Egan Bernal (Ineos Grenadiers)
2 – Damiano Caruso (Bahrain Victorious) a 2’29”
3 – Simon Yates (Team BikeExchange) a 2’49”
4 – Aleksandr Vlasov (Astana – Premier Tech) a 6’11”
5 – Hugh Carthy (EF Education – Nippo) a 7’10”
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata