“Da Gilles ho avuto una lezione di vita: mi ha insegnato a non darsi per vinti”.
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Questa è la frase, attribuita a Roberto Nosetto, ex direttore generale della Ferrari, che accompagna il ricordo di Gilles Villeneuve, nel memoriale a lui dedicato dentro l’Autodromo di Imola. Anche il ciclismo lo insegna, che a darsi per vinti non si va avanti. Sam Bennet lo ha capito, negli ultimi cento metri. Di gambe e di testa, di istinto animalesco e coraggio, ha vinto la sua seconda tappa al Giro d’Italia.
E’ stata dura, oggi. Anche se l’altimetria preannunciava un copione quasi di routine. Anche se tutti attendevano questa giornata per cercare di riposare, per quanto possibile, dopo due giornate bestiali. Invece no. Ai detrattori del Giro, questa tappa ha dimostrato l’imprevedibile bellezza di una corsa camaleontica, che muta in pochi istanti.
Questa mattina, ad Osimo, c’era il sole. E splendeva sulla fuga dei cinque, Frapporti, Mosca, Zhupa, Senni e Maestri. Mirco, che voleva a tutti i costi omaggiare la sua terra, come lo scorso anno, in quella lunga impresa che avrebbe tanto voluto terminasse a Reggio Emilia e che invece è finita a pochi chilometri dall’arrivo. Oggi ci ha provato di nuovo, arrendendosi solo dopo che il gruppo gli è sfilato di fianco. Anche lui, non si è mai dato per vinto. E la mentalità dei “mai per vinti” è quella dei “sempre vincenti”. Al traguardo, ad attenderlo, la sua famiglia. “Papà, sei tutto bagnato” gli ha detto Leo, il suo bimbo, quando lo ha visto. Spesso, non importa arrivare primi per essere l’eroe di qualcuno.
Pareva tutto tranquillo, con qualche piovasco sporadico in lontananza. Eppure, ad una ventina di chilometri da Imola, il cielo ha cominciato ad innervosirsi. Pioggia battente, un freddo vento, che ha ricordato l’autunno. Nessuna protezione, nessuno scudo, solo pelle d’oca, che nemmeno le mantelline hanno saputo contrastare. I Tre Monti, breve, ma feroce, terreno per cacciatori di tappe. Ci hanno provato Ulissi e Betancur, ripresi da Mohoric. La discesa ha respinto il toscano, il vento contrario nell’autodromo gli altri due. Poi Bennet ha fatto il resto. Yates ancora in rosa, domani tappa tranquilla. Forse. Sarà importante essere come Gilles, sarà importante non darsi mai per vinti.
A cura di Giulia Scala per InBici Magazine