Tre vittorie in maglia rosa per Simon Yates. Prima di lui ci erano riusciti solo Gilberto Simoni ed Eddy Merckx.
Alla sua prima partecipazione alla corsa rosa, il britannico è già nella storia del Giro d’Italia. Nonostante questo, il corridore della Mitchelton Scott non si nasconde dietro a frasi fatte, e lancia anche un messaggio contro tutti quei corridori che vanno avanti solo con la testa chinata, concentrati a guardare il misuratore di potenza: “Non lo guardo mai in corsa, gli do un’occhiata solo quando sono in crisi. Se mi sento bene attacco: oggi ho visto che si era creato un buco tra me e Froome, così ho deciso di provarci. Stavo bene, quindi ho attaccato”.
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A proposito di Froome, dopo la tappa il team Sky non è passato inosservato, in quanto il keniano bianco è stato portato a Trento a bordo di un elicottero. Yates, invece, utilizza mezzi più tradizionali: “A Trento ci andrò in bus insieme al resto della squadra, e va benissimo così”, afferma sorridendo.
Venendo alla tappa odierna, nonostante abbia fatto un gran numero, il britannico non si sente sicuro dei 2’11” di vantaggio rispetto a Tom Dumoulin in vista della cronometro Trento-Rovereto: “Lo so che sembro un disco rotto, ma non so di quanto tempo avrei bisogno per restare in rosa dopo la crono. Ho cercato di prendere più vantaggio possibile su Tom, ma non sono sicuro che due minuti siano sufficienti. Oggi eravamo tutti stanchi, ma io sono partito con una grande motivazione: forse è stato questo che mi ha permesso di fare la differenza sugli altri”.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine