Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri la lettera che ci è stata inviata da Nicolangiolo Zoppo, organizzatore della Granfondo nel Parco Sarto, che si svolge ogni anno a Villetta Barrea. La manifestazione è organizzata insieme a Simone Carbutti di Cicli Lazzaretti. In questa lettera, Zoppo solleva un problema che in questo periodo è motivo di discussione tra i principali organizzatori italiani di granfondo, quello del ranking, da utilizzare come strumento principale per la sicurezza. Di seguito la lettera.
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Da qualche anno la bicicletta è sulla bocca di tutti o quasi. Gli argomenti, i più vari, a volte solo pretesti: le grandi corse e i grandi “giri, quelli dei professionisti, sono sempre eccellenti vetrine; il mondo agonistico e giovanile è in crisi; quello amatoriale, un serbatoio di “clienti” ma anche di doping; la mobilità alternativa, soluzione dei malesseri dei grandi centri e occasione di sviluppo per i “territori”. Ce n’è per tutti. Molte campagne pubblicitarie utilizzano la bicicletta e anche gli arredi di negozi, hotel, giardini non ne possono fare a meno!
L’impressione è che la “bicicletta” sia in crescita e che a farla prosperare siano soprattutto gli utenti nuovi, quelli che hanno un approccio salutista e ricreativo. Questi, sono entrati in “gruppo” nei modi più vari, anche grazie alle manifestazioni cicloturistiche e amatoriali. Tanto è vero che negli ultimi dieci anni gli eventi di questo tipo sono più che triplicati. Si pensi soprattutto al fenomeno delle “granfondo”; la loro capacità attrattiva è stata straordinaria: momenti che univano sport all’aria aperta, agonismo, aggregazione, scoperta di luoghi, prospettive di sviluppo per attività locali e società organizzatrici.
Potrà sembrare strano, ma, oggi, proprio le “granfondo” sono in difficoltà. A dire il vero, la maggior parte sono appena delle corse su strada con l’offerta di un pasto finale; tuttavia, nel grande calderone, ci sono e contribuiscono a frazionare l’offerta; questo è uno dei motivi della crisi; un altro è la difficoltà di garantire sicurezza a tutti i partecipanti. La “forbice” tra i primi delle classifiche e gli ultimi è divaricata e i provvedimenti delle Prefetture che dettano il tempo di chiusura del traffico veicolare sulle strade interessate alle gare ciclistiche, quasi mai, è sufficiente a tenere tutti i concorrenti al sicuro.
La soluzione c’è ed è a portata di mano: il 6 giugno dello scorso anno, in una riunione svoltasi a Roma, la FCI e gli Enti di Promozione sportiva hanno deciso di costituire un Database Unico dei Tesserati e delle Sanzioni che permetterà di controllare la corretta applicazione della Norma Etica e tenere aggiornato l’elenco delle sanzioni in essere e le eventuali violazioni al divieto del doppio tesseramento. Questa occasione deve essere colta anche per costituire un ranking ufficiale condiviso, che consideri i risultati degli ultimi tre anni, in base al quale gli organizzatori potrebbero definire la partecipazione ai propri eventi; ad esempio: una gara riservata ai primi 2000 del ranking nazionale vedrebbe in griglia il gota degli atleti amatori in attività; il livello “competitivo” sarebbe più omogeneo e il “gruppo” sarebbe più raccolto; si avrebbe quasi l’effetto di una gara professionistica e tutti i livelli qualitativi ne godrebbero.
Una gara riservata ai cicloamatori che nel ranking occupino posizioni, ipotizziamo, dalla tremillesima in poi, avrebbe una partecipazione più rilassata e vicina allo spirito cicloturistico; paradossalmente, anche in questa, il “gruppo” sarebbe molto più raccolto e con la possibilità di essere incluso in quello che tecnicamente viene definito “cantiere mobile” e cioè nello spazio compreso tra il transito del veicolo di INIZIO GARA CICLISTICA e quello di FINE GARA CICLISTICA.
A beneficiarne sarebbero tutti: i cicloamatori, che in entrambi i casi, sarebbero più opportunamente protetti; la circolazione stradale che sarebbe disimpegnata in tempi più ragionevoli; le organizzazioni che potrebbero definire in modo più strategico le proprie manifestazioni; le amministrazioni che potrebbero offrire ai propri territori eventi maggiormente qualitativi; gli organi di polizia che avrebbero maggiore facilità nella gestione delle gare.
Il ranking ufficiale, condiviso tra Federazione Ciclistica Italiana e tutti gli Enti di Promozione Sportiva aderenti al protocollo d’intesa, è la soluzione per garantire qualità organizzativa e sicurezza.