La pandemia di Covid-19 ha dato un grande slancio al mercato delle biciclette, non solo in Italia, grazie al cosiddetto bonus bici che è stato croce e delizia di molte persone che hanno deciso di orientarsi verso la mobilità a pedali, ma anche in Europa, dove i cittadini hanno sempre più preferito muoversi attraverso un mezzo di trasporto alternativo al bus o al treno, con tutti i problemi che può portare l’affollamento.
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Alla luce di quanto accaduto nel corso del 2020, le aziende produttori di componenti per le biciclette e di telai stanno tornando ad investire in Europa. Nel corso degli ultimi anni, infatti, la produzione era quasi completamente spostata in Cina, ma proprio la situazione pandemica ha imposto tempi di consegna molto più lunghi del previsto. Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, nelle proprie pagine economiche, prima della pandemia i tempi di consegna dall’Asia si attestavano sui 60 giorni, mentre adesso si può arrivare a quasi un anno di attesa.
Ed è così che in Germania, la storica azienda Büchel, ha annunciato un piano di investimenti da 20 milioni e parallelamente investirà Merida. In Ungheria sta investendo Giant, mentre Shimano ha aperto fabbriche in Repubblica Ceca.
C’è anche da specificare che, su 21 milioni di bici prodotte nel mondo, 14-16 milioni sono assemblate in Europa, 2,6 milioni in Italia, nazione che esporta gran parte della produzione nei paesi Ue.
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