L’Unione ciclistica internazionale ha rilasciato una dichiarazione mercoledì informando di aver chiesto alla Cycling Anti-Doping Foundation (Fondazione ciclistica antidoping) di procedere con le necessarie rianalisi dei campioni prelevati nelle stagioni 2016 e 2017.
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Il motivo, le informazioni ricevute dalle autorità austriache del caso Aderlass. E proprio grazie alla collaborazione tra UCI e autorità austriache, sono state aperte numerose procedure in relazione alle violazioni antidoping, con la squalifica comminata a diversi soggetti.
Uno scandalo rivelato all’inizio dell’anno da un complotto in cui erano coinvolti atleti di diverse discipline sportive, incluso il ciclismo.
L’UCI, conclude il documento, vuole ringraziare le autorità impegnate nelle indagini e continuerà a lavorare con esse per proteggere gli atleti onesti e per garantire uno sport pulito.